Rompere il silenzio, non rimandare all’indomani.
Un’educazione improntata al rispetto, fondamento imprescindibile per edificare un futuro libero dalla violenza: è il cuore pulsante della campagna di sensibilizzazione promossa dall’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna, in concomitanza con la Giornata Internazionale del 25 novembre, istituita dall’ONU nel 1999 come momento di riflessione e azione globale.
L’immagine portante della campagna, un’inattesa rivisitazione dei Quattro Mori, veicola un messaggio potente: due figure indossano una benda sugli occhi, simboleggiando l’impossibilità di vedere la realtà della violenza a causa di pregiudizi e preconcetti; le altre due portano la benda sulla fronte, rappresentando la necessità di una consapevolezza attiva, di un’indagine costante e critica sulle proprie convinzioni e comportamenti.
Questa iniziativa si colloca all’interno di un percorso pluri-annuale, ben più ampio, che si svilupperà lungo tutto il 2026.
Come ha sottolineato Maria Mameli, vicepresidente e coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine, si tratta di una ridefinizione dell’impegno professionale volto a fornire alla comunità strumenti innovativi e una formazione specializzata.
L’obiettivo è duplice: offrire sostegno concreto alle donne che hanno subito violenza e contrastare efficacemente un fenomeno, purtroppo ancora radicato anche in Sardegna, che richiede un approccio complesso e multidisciplinare.
Il 2026 sarà caratterizzato da una serie di azioni formative pensate per le iscritte e gli iscritti all’Ordine.
Corsi di aggiornamento, convegni, workshop e seminari si struttureranno attorno a temi cruciali per una risposta professionale efficace.
Oltre all’assistenza psicologica e al supporto legale nelle diverse fasi processuali, la formazione si focalizzerà sulla chiara distinzione tra violenza di genere e dinamiche conflittuali all’interno della coppia, spesso mascherate o banalizzate.
Particolare attenzione sarà dedicata all’acquisizione di competenze per riconoscere i segnali premonitori della violenza, intervenendo tempestivamente con strategie mirate e protettive.
Un elemento distintivo del programma sarà la progettazione di laboratori didattici rivolti alle scuole, finalizzati a promuovere la gestione non violenta dei conflitti e a prevenire la violenza di genere attraverso l’educazione alla comunicazione efficace.
Si tratta di un investimento sul futuro, volto a formare nuove generazioni consapevoli, empatiche e capaci di costruire relazioni sane e rispettose.
La campagna dell’Ordine non si limita a denunciare un problema sociale, ma si propone di offrire soluzioni concrete, formazione specialistica e un impegno costante per un cambiamento culturale profondo e duraturo.
Si tratta di un atto di responsabilità verso la comunità e di un investimento nel benessere collettivo.








