martedì 9 Settembre 2025
25.4 C
Cagliari

Sabbia e Fauna Marina Sarda: Traffico Online Sotto Accusa

La commercializzazione di sabbia, conchiglie e fauna marina sarda, esposta in vendita online, solleva una questione ambientale e legale di notevole gravità, oggetto di crescente preoccupazione per il Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG) e per le autorità competenti.
La segnalazione recente di un’offerta di sabbia proveniente dalla Sardegna, unitamente a conchiglie e una stella marina, rivela una persistente tendenza all’appropriazione indebita del patrimonio naturale isolano, nonostante gli sforzi di sensibilizzazione e informazione.
Questa pratica non è nuova: già nel luglio precedente, il GrIG aveva allertato il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale in relazione a un’offerta simile, con la presunta origine del materiale dalla spiaggia rosa di Budelli, un’area protetta sottoposta a vincoli paesaggistici, di conservazione integrale, parco nazionale e area marina protetta dell’Arcipelago della Maddalena.

La spiaggia rosa, celebre per le sue dune coralline rosate, rappresenta un ecosistema fragile e delicato, particolarmente vulnerabile all’impatto antropico e alla raccolta indiscriminata di sedimenti e organismi marini.
L’episodio attuale evidenzia come la rete internet, pur offrendo opportunità di diffusione di informazioni e promozione di iniziative positive, possa anche essere sfruttata per attività illecite e per la commercializzazione di beni naturali protetti.
La persistenza di queste offerte online suggerisce una scarsa consapevolezza da parte di alcuni venditori e acquirenti in merito alle conseguenze ambientali e legali derivanti da tali azioni.

Le autorità competenti, con particolare riferimento all’Agenzia delle Dogane, stanno intensificando i controlli e i sequestri di materiale prelevato illegalmente dai litorali sardi.

I dati del 2024, con oltre 500 chilogrammi di sabbia e altri elementi sequestrati in porti e aeroporti, testimoniano l’entità del problema e la necessità di rafforzare le misure di prevenzione e repressione.
Le sanzioni previste, che variano da 500 a 3.000 euro, rappresentano un deterrente insufficiente per contrastare efficacemente questo fenomeno, che non si limita a danneggiare l’ambiente, ma incide anche sull’immagine e sull’identità culturale della Sardegna.

L’azione del GrIG e delle forze dell’ordine si configura come un tentativo di salvaguardare un bene comune, un patrimonio naturale che appartiene a tutti e che deve essere tutelato per le generazioni future.

È necessario un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, operatori turistici, comunità locali e singoli cittadini, per promuovere una cultura del rispetto dell’ambiente e per contrastare ogni forma di sfruttamento illegale delle risorse naturali sarde.
L’educazione ambientale, la sensibilizzazione e la rigorosa applicazione delle normative sono strumenti fondamentali per preservare la bellezza e la biodiversità dell’isola.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -