lunedì 29 Settembre 2025
27.6 C
Cagliari

Sala d’attesa dedicata: appello urgente per pazienti oncologici nefropatici.

L’esperienza dei pazienti nefropatici oncologici seguiti presso il Policlinico Casula di Monserrato si rivela spesso gravata da un disagio significativo, un ostacolo che va ben oltre la mera attesa medica.
L’associazione Asnet, voce autorevole per la tutela dei diritti dei pazienti, ha sollevato una questione di cruciale importanza, indirizzando un appello urgente al commissario straordinario della AOU di Cagliari, Vincenzo Serra, al direttore sanitario Gabriele Finco e al direttore generale dell’Assessorato della Sanità, Luciano Giovanni Oppo.

La richiesta è chiara: la creazione di una sala d’attesa dedicata e adeguata per questi pazienti vulnerabili.
La complessità della situazione risiede nel fatto che questi pazienti, spesso sottoposti a cicli intensivi di terapie e frequenti prelievi, necessitano di un supporto non solo fisico, ma anche emotivo e psicologico.
Essere costretti ad attendere in spazi comuni, privi di privacy e immersi nel caos di un ambiente ospedaliero frenetico, aggrava la loro condizione, amplificando l’ansia e lo stress che già derivano dalla malattia.
Le segnalazioni degli associati di Asnet Sardegna, come testimonia il presidente Bruno Denotti, descrivono un contesto inaccettabile: un corridoio adibito a sala d’attesa, privo di riservatezza e di comfort, dove l’attesa può protrarsi a lungo, data l’elevato numero di pazienti in cura.

La promessa di una soluzione temporanea si è rivelata vane, lasciando i pazienti in una condizione di incertezza e frustrazione.
La presenza di una sala più riservata, capace di accogliere circa trenta-quaranta persone, rappresenta un segnale di speranza, ma la sua attuale inaccessibilità e la mancanza di un sistema di comunicazione, come un monitor per ricevere le chiamate dei medici, ne vanificano il potenziale.
Questa omissione impedisce ai pazienti di essere informati in modo tempestivo e di organizzare il proprio tempo, aumentando il senso di precarietà e la potenziale perdita di controllo sulla propria esperienza clinica.
L’intervento richiesto da Asnet non si limita alla semplice creazione di uno spazio fisico adeguato, ma mira a instaurare un ambiente di cura che tenga conto delle specifiche esigenze di questi pazienti.

Si tratta di un investimento nella qualità del servizio sanitario, un atto di umanità che riconosce l’importanza di un approccio olistico alla cura, in grado di alleviare non solo la sofferenza fisica, ma anche quella psicologica ed emotiva, favorendo un percorso di cura più sereno e partecipato.

La speranza è che le istituzioni sanitarie accolgano questa sollecitazione con la dovuta priorità, trasformando un disagio cronico in un’opportunità di miglioramento concreto per i pazienti nefropatici oncologici del Policlinico Casula.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -