Un episodio allarmante ha scosso la stazione di San Gavino, quando un individuo è stato sorpreso sui binari durante l’imminente passaggio di un treno in arrivo.
La situazione, di potenziale gravità, ha costretto il macchinista ad un’immediata e brusca frenata, con conseguenti ripercussioni sulla puntualità del servizio ferroviario e notevoli disagi per i passeggeri.
L’evento ha generato un effetto a catena, impattando sulla regolare circolazione dei treni successivi e sollevando interrogativi sulla sicurezza della rete ferroviaria.
Immediatamente allertati, i carabinieri hanno prontamente mobilitato una squadra per effettuare un’accurata perlustrazione dell’intera area della stazione, nel tentativo di identificare e rintracciare la persona responsabile.
La ricerca, condotta con la massima urgenza, mirava a garantire la sicurezza delle persone e a chiarire le circostanze che hanno portato a questo pericoloso comportamento.
Il giovane è stato individuato poco dopo all’interno del bar situato all’interno dello scalo ferroviario.
Dopo essere stato avvicinato e identificato, è emerso che si trattava di un cittadino sudanese di 25 anni, disoccupato e residente nella provincia di Cagliari.
L’identificazione ha aperto la strada a un’indagine più approfondita sulle sue motivazioni e sul suo background.
Durante l’interrogatorio, il giovane non ha offerto spiegazioni coerenti o motivazioni plausibili per l’azione rischiosa che ha compiuto.
La mancanza di una spiegazione chiara solleva dubbi sulla sua piena consapevolezza delle conseguenze del suo gesto e sulla sua stabilità emotiva.
In seguito a tale comportamento, il giovane è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, un reato che comporta specifiche sanzioni previste dalla legge.
L’episodio ha inoltre riacceso il dibattito sull’importanza di rafforzare i protocolli di sicurezza nelle stazioni ferroviarie e di fornire supporto psicologico a persone in difficoltà, al fine di prevenire simili situazioni potenzialmente pericolose.







