Sanità in Sardegna: Uil Fpl contro i tagli, rischio per i servizi.

La questione della riorganizzazione della sanità regionale catalizza forti preoccupazioni e mobilitazioni sindacali, con la Uil Fpl in prima linea per difendere il diritto alla salute e la tutela dell’occupazione.
Due provvedimenti, entrambi gravati da criticità strutturali e carenze di visione strategica, sono al centro della contestazione: il trasferimento del Microcitemico di Cagliari all’Arnas Brotzu e la riorganizzazione del presidio ospedaliero Marino di Alghero, destinato all’Asl Sassari.
La decisione di integrare il Microcitemico, un centro di eccellenza con una consolidata vocazione assistenziale a lungo termine e un ruolo cruciale nel territorio cagliaritano, all’interno di un polo ospedaliero ad alta specializzazione appare, secondo i sindacalisti, una scelta miope e lesiva del bene comune.
L’iniziativa ignora le istanze condivise e pressocché unanimi dei professionisti sanitari che operano nella struttura, esponendo il presidio al rischio di un depauperamento di risorse umane qualificate.

La paura è concreta: un trasferimento di questo tipo potrebbe innescare un’emorragia di personale, lasciando la struttura priva di competenze fondamentali e compromettendo irrimediabilmente la sua capacità di erogazione di servizi.
Parallelamente, l’operazione di trasferimento del Marino di Alghero solleva interrogativi altrettanto seri.
La decisione di inquadrare il presidio all’interno della rete dell’Asl di Sassari, senza una progettazione sanitaria solida e definita, rischia di relegare la struttura a un ruolo marginale e di compromettere la sua vitalità.
Il nodo cruciale è rappresentato dalla carenza di anestesisti, professionisti il cui mantenimento in carico all’Aou potrebbe tradursi in un drastico ridimensionamento dell’offerta sanitaria algheresse.

Le conseguenze sarebbero pervasive: riduzione delle attività chirurgiche, difficoltà nella gestione delle urgenze ortopediche, messa a rischio del reparto di riabilitazione funzionale a causa della carenza sia di personale medico fisiatrico che, soprattutto, di anestesisti.
La Uil Fpl denuncia una tendenza preoccupante a privilegiare logiche centralizzatrici e razionalizzazioni formali a scapito della reale efficacia del sistema sanitario.
Si richiede urgentemente una revisione della legge regionale 8/2025, in particolare dell’articolo 7, comma 1, che disciplina i trasferimenti dei presidi ospedalieri.

La mobilitazione sindacale, culminata con il sit-in sotto il Consiglio regionale, mira a sensibilizzare le istituzioni e a sollecitare un approccio più ponderato e partecipato nella definizione delle politiche sanitarie, mettendo al centro il benessere dei cittadini e la tutela del diritto alla salute, valori imprescindibili per una comunità equa e prospera.

Si auspica un confronto aperto e trasparente con tutte le parti interessate, inclusi i professionisti sanitari e le comunità locali, per costruire un sistema sanitario più efficiente, equo e sostenibile nel tempo.

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