Dopo un’attesa di sedici anni, la sanità infantile sarda compie un salto qualitativo con la firma dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR) per la Pediatria di Libera Scelta.
Questo atto, siglato presso la sede dell’Assessorato Regionale alla Sanità, segna una revisione profonda e strutturale del rapporto tra il Servizio Sanitario Regionale e i professionisti pediatrici dell’isola, ridefinendo priorità e prospettive per l’assistenza all’infanzia.
La Sardegna si posiziona così come un modello virtuoso, seguendo l’esempio di Puglia, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia, regioni che hanno già intrapreso questo percorso di rinnovamento.
Questo colloca la regione tra le più avanzate nell’impegno a rafforzare la pediatria territoriale, un investimento cruciale per il futuro della comunità.
L’Assessore Armando Bartolazzi, insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria Fimp e Sispe, ha sottolineato come questo accordo non sia un mero adempimento burocratico, ma una dichiarazione di intenti: restituire alla pediatria il ruolo centrale che le compete, investendo nella salute e nel benessere dei bambini sardi.
Si tratta di un atto di responsabilità collettiva, frutto di un processo di ascolto attento e confronto costruttivo.
Le sigle firmatarie, in linea con l’Assessore, evidenziano l’importanza di questo accordo per il consolidamento del legame tra la professione pediatrica e il territorio, con l’obiettivo primario di garantire una tutela della salute infantile più efficace e accessibile.
L’AIR introduce infatti una serie di innovazioni significative, andando oltre la semplice riparametrazione delle attività esistenti.
Tra le novità più rilevanti spiccano: un potenziamento mirato dei bilanci di salute dedicati alla neurosviluppo infantile, con programmi di sorveglianza avanzati e tempestivi per identificare precocemente eventuali problematiche; un rafforzamento delle prestazioni di particolare impegno professionale, volte a ridurre i tempi di diagnosi e a minimizzare gli accessi inappropriati ai servizi di emergenza; una revisione accurata dei criteri relativi alle carenze assistenziali e alle zone disagiate, per garantire una distribuzione più equa delle risorse; un’integrazione digitale e organizzativa potenziata attraverso le Aft (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le Uccp (Unità Complesse di Cure Primarie), per una gestione più efficiente dei percorsi di cura; e, infine, la valorizzazione imprescindibile del ruolo del pediatra di libera scelta come punto di riferimento per la continuità assistenziale e per i programmi di prevenzione personalizzati.
Questo accordo non solo rappresenta un passo avanti nella gestione della salute infantile in Sardegna, ma anche un segnale di cambiamento verso un sistema sanitario più attento alle esigenze specifiche della popolazione più giovane e alle sfide poste dalla complessità dello sviluppo infantile.
Si tratta di un investimento strategico nel capitale umano della regione, con benefici a lungo termine per l’intera comunità.








