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Sardegna: Crollo Demografico e Scuola tra Sfide e Rinnovamento

Il Declino Demografico e le Sfide del Sistema Scolastico Sardo: Tra Innovazione, Infrastrutture e SostenibilitàL’avvio dell’anno scolastico in Sardegna si apre con un quadro demografico allarmante e persistenti criticità strutturali.

Il numero di studenti che intraprende il percorso educativo, circa 170.000, segna un’ulteriore contrazione, un sintomo di un trend incalzante che vede l’isola perdere studenti a un ritmo preoccupante.

Nel solo anno 2024, la diminuzione ha raggiunto livelli record, superando i 5.500 alunni, e replicando i risultati negativi del biennio precedente.
Se si estende lo sguardo al decennio 2014-2025, la perdita cumulativa di studenti ammonta a oltre 35.000 unità, con una riduzione percentuale del 17%, un dato che riflette più ampiamente le dinamiche di abbandono e denatalità che affliggono la regione.
L’avvio didattico, pur con date variabili a seconda delle singole istituzioni scolastiche, si colloca in un contesto segnato da importanti novità.
L’impegno istituzionale, manifestato in passato con la presenza del Presidente della Repubblica in un evento inaugurale, si riflette ora nell’implementazione di misure volte a modernizzare il contesto educativo, come il divieto di utilizzo dei dispositivi mobili in classe, un provvedimento che sta generando un dibattito e definisce sanzioni specifiche a livello locale, in linea con le direttive ministeriali.

Un elemento rassicurante è rappresentato dalla disponibilità del corpo docente, garantita da sistemi automatizzati di gestione delle immissioni in ruolo e delle supplenze.
Tuttavia, persistono sfide significative, in particolare per quanto riguarda l’adeguatezza e la sicurezza delle infrastrutture scolastiche.
La Sardegna si attesta, con un preoccupante 14,2%, come la regione insulare con la più bassa percentuale di edifici scolastici in possesso della certificazione di agibilità, un dato che evidenzia una criticità da affrontare con urgenza.

Contrariamente a questo scenario, emergono dati positivi relativi agli investimenti.

L’Unità di Progetto Iscol@ ha mobilitato risorse ingenti, pari a 8,46 miliardi di euro, provenienti da fondi regionali, nazionali, europei (FSC e FESR) e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per interventi volti al miglioramento delle strutture scolastiche.
Sono stati conclusi 1.640 progetti per un valore di oltre 251 milioni di euro, mentre altri 491 sono in corso di realizzazione.
Tuttavia, quasi 500 opere rimangono in fase di programmazione o progettazione, a testimonianza della complessità e della lentezza dei processi burocratici.

Parallelamente alle sfide strutturali, si manifestano problematiche legate all’organizzazione della didattica e all’onere economico gravante sulle famiglie.
La necessità di reperire libri di testo e materiale scolastico rappresenta una spesa significativa, incentivando la ricerca di soluzioni alternative, come l’acquisto di libri usati, disponibili online a prezzi notevolmente ridotti.
Le librerie specializzate, per altro, stanno cercando di smaltire il materiale scolastico rimasto invenduto, creando file di libri usati.
La rapida evoluzione dei programmi scolastici, tuttavia, porta spesso all’obsolescenza dei libri di testo, destinando numerosi volumi all’immondizia.
Per chi opta per l’acquisto di materiale nuovo, si prospettano costi elevati, che possono superare i 1500 euro per singolo studente, un onere che incide significativamente sul bilancio familiare e che, in ultima analisi, contribuisce al quadro più ampio di abbandono scolastico e crisi demografica che affligge la Sardegna.
L’intero sistema necessita di una profonda riflessione e di strategie innovative per garantire un’istruzione accessibile, sostenibile e al passo con i tempi.

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