La Sardegna si distingue a livello nazionale per l’impegno nella gestione sostenibile dei rifiuti, un impegno che si manifesta attraverso un panorama comunale caratterizzato da eccellenze in diverse categorie. Nuoro, città in rapida evoluzione, si afferma come una delle novità più significative tra i capoluoghi premiati nella sezione “Comuni Rifiuti Free 2025”, un risultato che testimonia un approccio proattivo nella riduzione e gestione dei rifiuti. A completare il quadro positivo, Tonara, un piccolo centro con una forte coscienza ambientale, spicca tra i comuni sotto i 5.000 abitanti, mentre Sennori e Monserrato, con popolazioni comprese tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, e superiori ai 15.000, rispettivamente, si confermano modelli di sostenibilità locale.Questi successi, presentati nell’ambito dell’Ecoforum nazionale dell’economia circolare e del premio “Comuni Ricicloni” di Legambiente, seguono risultati incoraggianti già emersi durante l’Ecoforum regionale sardo dello scorso febbraio. La presenza sarda, rappresentata da comuni di diverse dimensioni demografiche, sottolinea la vitalità di una regione che, negli ultimi due decenni, ha compiuto progressi notevoli nel sistema di raccolta differenziata, consolidando un’identità profondamente legata alla tutela del territorio.Tuttavia, l’analisi dei dati rivela un’area di miglioramento cruciale: l’adozione e l’implementazione della Green Public Procurement (GPP), ovvero l’approvvigionamento pubblico sostenibile, e l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli enti locali e nelle centrali di committenza. Sebbene la raccolta differenziata rappresenti un traguardo importante, la transizione verso un’economia circolare richiede un impegno ancora più ampio, che includa la promozione di beni e servizi a basso impatto ambientale in ogni settore dell’amministrazione pubblica.Come evidenziato dalla presidente di Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, un elemento fondamentale per consolidare il successo è incentivare la candidatura spontanea dei comuni al premio. Non si tratta solamente di dimostrare risultati positivi, ma di comunicare apertamente le buone pratiche, fungendo da esempio per le realtà meno virtuose e, soprattutto, sensibilizzando i cittadini all’assunzione di comportamenti più responsabili. La trasparenza e la comunicazione attiva sono, quindi, tasselli imprescindibili di un percorso di miglioramento continuo e di una cultura della sostenibilità profondamente radicata nel tessuto sociale sardo, che va oltre la semplice gestione dei rifiuti e abbraccia l’intero ciclo di vita dei prodotti e dei servizi.
Sardegna, eccellenza nella gestione dei rifiuti e sguardo al futuro.
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