sabato 6 Settembre 2025
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Sardegna, emergenza sangue: un gesto salva vite

La Sardegna, un’isola dal patrimonio naturale e culturale inestimabile, si trova ad affrontare una sfida cruciale per la tutela della salute pubblica: la garanzia di un’adeguata disponibilità di sangue.

Lungi dall’essere una questione marginale, la situazione si configura come un’emergenza silente, particolarmente acuta durante i mesi estivi, quando l’afflusso turistico convive con una diminuzione fisiologica delle donazioni.

Il fabbisogno annuale di sangue per la regione si aggira intorno alle 110.000 unità, una cifra che supera significativamente le attuali capacità di raccolta, stimabili in circa 80.000 sacche.

Questa discrepanza, aggravata dal calo delle donazioni legato alle vacanze, sottolinea la necessità impellente di un impegno collettivo per colmare questo divario e assicurare che le strutture sanitarie possano rispondere adeguatamente alle richieste dei pazienti.

Non si tratta solo di interventi urgenti, ma anche di garantire la continuità delle cure per le persone con patologie croniche e per le procedure programmate, spesso vitali per la loro qualità di vita.
La rete regionale di centri trasfusionali opera con un modello di resilienza, basato sulla collaborazione tra le diverse strutture e sull’integrazione con le regioni convenzionate.

Pietro Manca, direttore della Struttura regionale di coordinamento dei centri trasfusionali dell’AOU di Sassari, evidenzia come questo approccio sinergico abbia finora permesso di far fronte alle necessità, anche se con qualche difficoltà periodica.
Un elemento chiave è rappresentato dall’efficace gestione delle emergenze e dalla capacità di bilanciare le risorse, sfruttando al massimo le donazioni provenienti da diverse aree dell’isola.
L’approvazione del nuovo Piano Regionale Sangue rappresenta un passo avanti significativo verso un sistema trasfusionale più efficiente e orientato al donatore.

Questo piano non si limita a ridefinire l’organizzazione dei servizi, ma riconosce esplicitamente il ruolo centrale del donatore, promuovendo iniziative volte a incentivare la donazione consapevole e a valorizzare il gesto altruistico.
L’istituzione della Consulta Tecnica Regionale Permanente per il Sistema Trasfusionale, con la partecipazione di figure chiave del settore, rafforza ulteriormente la governance e garantisce un monitoraggio continuo e una gestione strategica delle risorse.

La sfida attuale non è solo tecnica, ma anche culturale.

Si tratta di promuovere una cultura della donazione, basata sulla consapevolezza dell’importanza del gesto altruistico e sulla comprensione del suo impatto sulla salute della comunità.
L’appello di Manca, rivolto a tutti i cittadini sardi dai 18 ai 70 anni, è un invito alla responsabilità civile: “La donazione di sangue non è un atto di beneficenza, ma un dovere morale che ci riguarda tutti.

Ogni sacca di sangue donata può salvare una vita.
” È un investimento nel futuro della nostra regione, un atto di solidarietà che può fare la differenza tra la vita e la morte.

La salute della Sardegna è nelle mani di tutti noi.

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