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Sardegna, le Domus de Janas brillano al WTE: un futuro di turismo culturale

La Sardegna si proietta nel futuro del turismo culturale: le Domus de Janas, un patrimonio millenario al centro dell’attenzione internazionaleIl WTE – World Tourism Event di Roma ha rappresentato un palcoscenico di straordinaria importanza per la Sardegna, con le Domus de Janas che hanno catalizzato l’attenzione di operatori, esperti e visitatori provenienti da tutto il mondo.

L’acquisizione del riconoscimento UNESCO, a poco più di tre mesi dall’annuncio, ha fornito un impulso significativo, elevando lo stand sardo a uno dei protagonisti indiscussi della manifestazione dedicata alla promozione e tutela dei siti patrimonio dell’umanità.

Lungi dall’essere una semplice celebrazione, l’evento ha segnato un punto di svolta strategico per la Destinazione Sardegna, rafforzandone il posizionamento nel panorama del turismo culturale europeo.

L’Isola ha offerto una vetrina inedita sulle sue ricchezze archeologiche e culturali, testimoniando un impegno profondo verso la valorizzazione dell’autenticità, l’innovazione tecnologica e l’affermazione di un’identità sarda forte e riconoscibile.

Accanto alle Domus de Janas, lo spazio espositivo regionale ha voluto presentare un affresco completo del patrimonio UNESCO sardo, includendo il complesso nuragico di Barumini, il Canto a tenore, la Faradda de li Candareri di Sassari e la riserva della biosfera del Parco di Tepilora.

Questa scelta sottolinea la volontà di contestualizzare le Domus de Janas all’interno di un percorso più ampio di scoperta e comprensione della cultura millenaria sarda.
“Il riconoscimento UNESCO per le Domus de Janas è un evento di portata eccezionale per la nostra Isola,” ha dichiarato l’assessore al Turismo, Franco Cuccureddu.

“Si tratta di uno dei pochi siti preistorici italiani ad essere inserito in questa prestigiosa lista, un risultato che consente all’Italia di consolidare la sua posizione di leadership mondiale, superando la Cina.

” L’importanza delle Domus de Janas risiede nella capacità di narrare una storia complessa, intrecciata di spiritualità, archeologia e identità, che ora entra a far parte dei circuiti turistici internazionali.
Renato Tomasi, responsabile del Settore Valorizzazione Territoriale della Regione, ha sottolineato come le Domus de Janas si integrino perfettamente nel modello di turismo lento che la Regione sta promuovendo, affiancandole iniziative di valorizzazione dei borghi, dei cammini e di altre eccellenze locali.
Questo approccio mira a creare un’esperienza di viaggio più immersiva e significativa, che permetta ai visitatori di entrare in contatto con l’anima più autentica del territorio.
Il progetto espositivo ha superato la mera presentazione statica del patrimonio, offrendo un viaggio immersivo nelle principali necropoli preistoriche della Sardegna.

Grazie a soluzioni digitali avanzate e a ricostruzioni in realtà virtuale, i visitatori hanno avuto l’opportunità di esplorare virtualmente le Domus di Montessu, Anghelu Ruju, Sos Furrighesos e altri siti di inestimabile valore storico.

Questa innovativa iniziativa, realizzata in collaborazione con Skylab Studios, dimostra l’impegno della Regione nel rendere accessibile e coinvolgente il patrimonio culturale, sfruttando le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.

Il futuro del turismo in Sardegna si prospetta dunque all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della valorizzazione delle radici profonde della sua identità.

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