lunedì 28 Luglio 2025
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Sardegna sotto assalto: allerta rossa per incendi impazziti.

La Sardegna, ancora provata dalle cicatrici del giorno precedente, affronta una nuova giornata segnata da un clima di crescente tensione.

L’incendio di Punta Molentis, un rogo implacabile che ha incenerito un tratto di costa di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico, rimane un monito della fragilità del territorio.
Il maestrale, un vento impetuoso e inesorabile, amplifica il rischio, alimentando la propagazione delle fiamme e ostacolando le operazioni di spegnimento.
Le temperature, persistentemente elevate, creano un contesto atmosferico estremamente favorevole all’innesco e alla rapida intensificazione degli incendi.
La Protezione Civile regionale, in un aggiornamento cruciale, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche pericolose per gli incendi boschivi, con una scala di pericolo “rosso” estesa su tutta la fascia orientale dell’isola.
Un “arancione” avvolge il nord-ovest, il Nuorese e il sud-ovest, sottolineando una situazione di allerta generalizzata.
Il bollettino, esplicitamente, mette in guardia sulla potenziale gravità della situazione.
Non si tratta solo di incendi “ordinari”; le condizioni attuali favoriscono focolai di elevata intensità e rapidissima propagazione.
La combinazione di vento forte, temperature elevate e vegetazione secca crea un circolo vizioso che può trasformare un piccolo innesco in un disastro incontrollabile, capace di sfuggire alle risorse antincendio convenzionali, sebbene rafforzate.

In uno scenario del genere, l’intervento della flotta statale, un presidio di forze specialistiche, si configura come una risorsa essenziale per contenere l’emergenza.

Nonostante l’apparente disperazione, la macchina antincendio è già in azione.
Squadre di terra e mezzi aerei, compresi elicotteri regionali, stanno operando in diverse aree critiche: Villacidro, nel Medio Campidano, Sorgono, nel Nuorese, e Pattada, nel Sassarese.

Questi interventi mirano a prevenire l’innesco di nuovi focolai e a soffocare tempestivamente quelli esistenti, un lavoro di monitoraggio costante e di risposta rapida.

Il futuro, tuttavia, resta appeso a un filo, legato alla direzione e all’intensità del vento, alla prontezza delle risorse e, soprattutto, alla capacità di prevenire che una scintilla possa incendiare nuovamente il cuore della Sardegna.

L’incendio di Punta Molentis ha lasciato una ferita aperta, un promemoria doloroso della necessità di una gestione del territorio più attenta e sostenibile, capace di proteggere il patrimonio naturale di un’isola che lotta per la propria sopravvivenza.

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