La Sardegna è scossa da una tragedia che si infittisce: la scomparsa di Valeria Sollai, 62 anni, si aggiunge al lutto causato dalla morte di Roberta Pitzalis, a soli 36 anni, entrambe vittime di un’intossicazione da *Clostridium botulinum*, batterio responsabile del botulismo.
Le due donne, residenti nella città metropolitana di Cagliari, erano state colpite a seguito del consumo di preparazioni a base di guacamole servite durante la Fiesta Latina, una manifestazione che si è tenuta a Monserrato alla fine di luglio.
Il decesso di Valeria Sollai, avvenuto durante la notte presso il Policlinico di Monserrato, sottolinea la gravità e la potenziale letalità dell’intossicazione botulinica, una condizione rarissima ma estremamente pericolosa che colpisce il sistema nervoso.
La donna era stata ricoverata in Rianimazione presso l’ospedale universitario, dove aveva lottato per la vita per settimane, come accaduto precedentemente per Roberta Pitzalis.
Questo doppio decesso solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza alimentare e sulla corretta applicazione delle normative igienico-sanitarie in occasione di eventi pubblici che prevedono la somministrazione di cibi pronti.
Il *Clostridium botulinum* è un batterio anaerobico, ovvero che si sviluppa in assenza di ossigeno, e produce una tossina potentissima che causa paralisi flaccida, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, la morte.
La sua presenza in alimenti preparati impropriamente, come nel caso del guacamole, può essere fatale.
L’indagine, attualmente coordinata dalle autorità competenti, è focalizzata sulla ricostruzione precisa delle dinamiche che hanno portato alla contaminazione delle pietanze e sulla verifica delle procedure adottate dal chiosco di Christian Gustavo Vincenti, titolare dell’attività individuata come punto di origine della contaminazione.
La posizione di Vincenti è ora particolarmente delicata, con la sua responsabilità che si fa più stringente alla luce di questa nuova perdita di una vita umana.
Il caso pone l’attenzione non solo sulla responsabilità individuale, ma anche sulla necessità di un controllo più rigoroso e capillare di tutte le attività che offrono alimenti al pubblico, soprattutto in contesti di aggregazione di persone.
Si rende urgente una revisione delle pratiche di manipolazione degli alimenti, della conservazione e del controllo della catena del freddo, con particolare attenzione ai prodotti a rischio come il guacamole, che richiede una preparazione e una conservazione estremamente accurate per evitare la proliferazione del batterio *Clostridium botulinum*.
La comunità sarda è chiamata a confrontarsi con una profonda ferita e a trovare risposte concrete per prevenire il ripetersi di una simile tragedia.