Un drammatico episodio di coercizione e abuso di potere ha scosso la comunità di Sassari, culminando nell’arresto di un minore accusato di estorsione sistematica nei confronti di un coetaneo.
Il caso, emerso a seguito di una segnalazione, solleva inquietanti riflessioni sulla vulnerabilità dei giovani e sulla pervasività della criminalità minorile, spesso radicata in dinamiche sociali complesse.
La vicenda ruota attorno a un minore costretto, per un periodo prolungato, a versare somme di denaro consistenti, estorte con reiterate e minacciose pressioni.
Le richieste, aggravate da esplicite minacce di violenza letale, hanno generato un clima di terrore che ha costretto la vittima, incapace di sottrarsi, a coinvolgere la madre nel trasferimento forzato dei fondi.
Questo aspetto sottolinea non solo la gravità delle azioni del presunto estorsore, ma anche la profonda angoscia e la disperazione vissute dalla famiglia della vittima, costretta a subire l’azione intimidatoria per proteggere il proprio figlio.
L’intervento delle forze dell’ordine, operanti in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica per i Minorenni, ha seguito un’attenta fase di indagine.
Gli agenti della Questura sassarese hanno condotto mirati servizi di osservazione, focalizzati sul monitoraggio degli incontri tra il presunto responsabile e la vittima.
Questi servizi, essenziali per raccogliere prove concrete e documentare le dinamiche estorsive, hanno permesso di intercettare uno dei momenti cruciali in cui la vittima, sotto coercizione, consegnava la somma di denaro richiesta.
L’arresto in flagranza di reato, seguito al recupero del denaro appena trasferito, ha posto fine a un ciclo di intimidazione e sfruttamento.
A seguito delle formalità di rito, l’arrestato è stato collocato in un centro di prima accoglienza, un ambiente strutturato per offrire supporto psicologico e sociale, tenendo conto della sua condizione di minore e delle implicazioni legali e riabilitative che la riguardano.
L’episodio rappresenta un campanello d’allarme che evidenzia la necessità di rafforzare i sistemi di supporto per i minori a rischio, promuovere programmi di prevenzione della criminalità giovanile e sensibilizzare la comunità sull’importanza di segnalare situazioni di abuso e sfruttamento.
La protezione dei minori vulnerabili richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga famiglie, scuole, servizi sociali e forze dell’ordine, al fine di creare un ambiente sicuro e protettivo per la crescita e lo sviluppo armonioso di ogni giovane.
L’indagine è ora focalizzata sull’analisi delle motivazioni che hanno spinto il minore a compiere tali azioni, al fine di individuare eventuali fattori di rischio preesistenti e di intervenire con strategie di recupero mirate.







