Giovedì si aprirà una fase cruciale nell’inchiesta sulla scomparsa e il decesso di una giovane donna rumena di 32 anni, rinvenuta senza vita domenica sera in un’abitazione di via Enrico Costa a Sassari.
L’autopsia, affidata al medico legale Salvatore Lorenzoni, rappresenta il fulcro dell’indagine volta a determinare le circostanze e le cause del tragico evento, un compito delicato che il perito si appresta a svolgere presso l’Istituto di Medicina Legale di Sassari.
L’appartamento, oggetto di un meticoloso sequestro disposto dal Pubblico Ministero Ermanno Cattaneo, titolare dell’inchiesta e supervisore delle attività investigative delegate alla Squadra Mobile della Questura di Sassari, è di proprietà di una famiglia di professionisti locali che lo concede in affitto turistico per brevi periodi.
La natura stessa di questa destinazione, una casa vacanze, introduce elementi complessi nell’analisi delle possibili dinamiche che hanno preceduto la scoperta del corpo.
Le prime informazioni, filtrate con rigore dagli inquirenti, indicano che l’allarme è scattato a seguito della preoccupazione di una parente della giovane donna, incapace di stabilire un contatto con lei durante l’intera giornata.
Questo gesto, apparentemente semplice, sottolinea l’importanza del legame affettivo e la rapidità con cui una mancanza di comunicazione può generare angoscia e spingere all’intervento delle autorità.
L’intervento delle forze dell’ordine, unitamente al personale del 118, ha portato alla constatazione del decesso da parte del medico presente.
La descrizione del corpo, “disteso sul letto e privo di segni di violenza apparente”, introduce una dimensione di incertezza e complessità nell’indagine.
L’assenza di lesioni evidenti non esclude, tuttavia, la possibilità di cause naturali, patologiche o, addirittura, di un decesso conseguente a dinamiche subdole e difficilmente rilevabili.
Il sequestro della salma e la successiva autopsia sono misure procedurali standard in casi di morte improvvisa e sospetta, volte a raccogliere elementi probatori utili a ricostruire la sequenza degli eventi.
L’esame autoptico non si limita alla mera identificazione delle cause immediate del decesso, ma mira anche a valutare lo stato di salute della vittima, a ricercare tracce di sostanze tossiche o farmacologiche, e a ricostruire la storia clinica della donna.
L’inchiesta, coordinata dal PM Cattaneo, si concentra ora sulla ricostruzione dei giorni precedenti il ritrovamento, attraverso l’analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, l’interrogatorio di possibili testimoni, e l’esame dei tabulati telefonici e delle comunicazioni online della vittima.
Si pone l’obiettivo di ricostruire il suo percorso, le sue relazioni, e le sue attività, al fine di individuare eventuali elementi che possano far luce sulle cause della sua morte.
L’indagine si presenta come un complesso puzzle, dove ogni frammento di informazione, apparentemente insignificante, potrebbe rivelarsi cruciale per la verità.