Si è inaugurato a Sassari, presso la Corte d’Assise, un processo con rito immediato che vede coinvolti Michael Brundu, Alex Russo e Giuliano Petta, tre residenti di Olbia, imputati per l’omicidio volontario aggravato da atti di inaudita crudeltà e sevizie nei confronti di Miguel Nagel Paez, un sessantanoveenne cuoco argentino.
La vicenda, che ha scosso profondamente la comunità locale, ruota attorno alla morte di Paez, sopraggiunta nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dopo un periodo di dieci mesi di sofferenze acute, conseguenza di un brutale pestaggio perpetrato nella sua abitazione di via Marche il 3 febbraio 2024.
La decisione della Corte, in un primo atto processuale, ha negato la richiesta avanzata dalla difesa di Giuliano Petta per una perizia psichiatrica, una valutazione che mirava a sondare la sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti.
Altre istanze difensive, sollevate in merito a questioni procedurali e di ammissibilità delle prove, saranno oggetto di pronuncia in un’udienza successiva, fissata per il 25 novembre.
Gli imputati sono assistiti da un team di avvocati composto da Cristina Cherchi, Adriano Catte e Maria Eleonora Bianco, che curano le rispettive difese in un contesto mediatico di grande attenzione.
Attualmente, Michael Brundu e Giuliano Petta si trovano detenuti in carcere, mentre per Alex Russo è stata concessa la misura degli arresti domiciliari, ottenuta dall’avvocato Cherchi.
L’accusa, rappresentata dalla procuratrice di Tempio Pausania Noemi Mancini, ha delineato un quadro ricostruttivo basato sulle indagini condotte dai Carabinieri, che suggeriscono una dinamica complessa.
Secondo le ricostruzioni, il 23 gennaio 2024, Miguel Paez sarebbe stato vittima di una rapina, presumibilmente orchestrata da Michael Brundu e da individui non ancora identificati.
Questo episodio, apparentemente indipendente, sembra aver preceduto il violento raid del 3 febbraio, durante il quale Paez è stato sottoposto a un’aggressione fisica di estrema violenza, lasciandolo in condizioni disperate nella sua abitazione.
I primi soccorritori, giunti sul posto, hanno trovato la porta dell’appartamento aperta e l’uomo riverso a terra, in stato di incoscienza.
Il successivo decesso, avvenuto in ospedale, ha concluso un lungo e straziante percorso di sofferenza.
Le indagini, condotte con rigore e perseveranza dai Carabinieri della sezione operativa del comando territoriale di Olbia, hanno permesso di identificare e arrestare i tre presunti responsabili: Michael Brundu, Alex Russo e Giuliano Petta.
La ricostruzione degli eventi pone l’accento sulla premeditazione e sulla crudeltà degli aggressori, sollevando interrogativi sulla dinamica che ha portato a un simile atto di violenza e sull’eventuale coinvolgimento di ulteriori individui non ancora individuati.
Il processo, in questa fase iniziale, si preannuncia come un momento cruciale per la ricerca della verità e per l’applicazione della giustizia nei confronti di un crimine che ha profondamente segnato la collettività.







