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venerdì 14 Novembre 2025

Sassari, stalker arrestato: un ritorno inquietante alla violenza psicologica

Un drammatico ritorno a una spirale di violenza psicologica ha coinvolto un uomo originario di Sassari, già noto alle autorità per atti persecutori e precedentemente detenuto per una condanna correlata.

L’episodio, che ha visto l’uomo nuovamente arrestato e attualmente detenuto nel carcere di Bancali, solleva inquietanti interrogativi sulla gestione dei soggetti con tendenze persecutorie e l’efficacia dei meccanismi di tutela delle vittime.

L’allarme è scattato a seguito di un episodio particolarmente destabilizzante per la vittima, il cui figlio ha prontamente allertato le forze dell’ordine.

L’uomo, evidentemente determinato a contattare la donna, si è presentato nel suo negozio commerciale, insistendo per un incontro.

L’intervento tempestivo della Squadra Mobile, che ha intercettato il soggetto mentre tentava di eludere i controlli, ha evitato un potenziale confronto più grave.
Le indagini successive hanno rivelato un quadro preoccupante: dopo aver scontato la pena detentiva, l’uomo aveva ripreso sistematicamente la sua campagna di molestie e intimidazioni.

Il comportamento persecutorio, che si manifestava con stalking, attenzioni indesiderate e un clima di costante paura per la vittima, era proseguito nonostante le precedenti denunce.
Questo ritorno alla condotta persecutoria, unitamente a minacce di morte rivolte alla donna e ai suoi familiari, evidenzia una persistente pericolosità sociale e una scarsa capacità di reinserimento del soggetto.

L’arresto, sebbene necessario per la sicurezza della vittima e della comunità, pone l’attenzione sulla complessità della gestione dei casi di stalking e sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le vittime.

La vicenda sollecita una riflessione più ampia sull’efficacia delle misure di monitoraggio post-detentiva, sul ruolo dei servizi sociali nel supporto al reinserimento di individui con tendenze persecutorie e sulla necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga forze dell’ordine, magistratura, servizi di salute mentale e associazioni di supporto alle vittime.
La tutela della dignità e della sicurezza delle persone vulnerabili richiede un impegno costante e un sistema di protezione robusto, capace di prevenire il ripetersi di simili tragedie.

L’episodio, inoltre, mette in luce l’importanza del ruolo cruciale svolto dai figli e da altri familiari nel segnalare situazioni di pericolo e nel sostenere le vittime di stalking.

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