La scomparsa di Valentina Greco, una professionista italiana di 42 anni residente a Sidi Bou Said, in Tunisia, ha generato crescente preoccupazione e mobilitato una rete di supporto che si estende tra la comunità espatriata e le autorità.
Da nove giorni, il silenzio di Valentina, che si era trasferita in Tunisia anni fa, ha privato la sua famiglia e i suoi amici di ogni contatto, innescando una ricerca disperata che ha inizialmente sfruttato la potenza dei social media.
Un gruppo online dedicato agli italiani in Tunisia è stato il primo punto di aggregazione per l’appello alla ricerca, segnando l’inizio di un’iniziativa popolare che si è poi concretizzata in una denuncia formale presso i Carabinieri.
La vicenda ha acquisito maggiore risalto grazie alla sensibilizzazione offerta dal gruppo editoriale L’Unione Sarda, che ha dato voce alla madre di Valentina, offrendo un quadro più dettagliato sulla sua vita in Tunisia.
Valentina, da anni, collaborava con diverse organizzazioni umanitarie, prestando la sua competenza come consulente in materia di diritti umani – una professione che, per sua natura, poteva averla esposta a situazioni delicate o a individui con intenti non trasparenti.
Le indagini preliminari, condotte dalle forze dell’ordine tunisine, hanno portato a un sopralluogo nell’appartamento di Valentina.
La descrizione fornita dai primi rapporti suggerisce un’assenza di segni di effrazione o di una lotta violenta, tuttavia, la mancanza del suo computer e del cellulare solleva interrogativi significativi.
La madre di Valentina ha espresso particolare preoccupazione riguardo a recenti difficoltà tecniche riscontrate dalla figlia con il suo smartphone, circostanza che potrebbe aver ostacolato la possibilità di comunicare e fornire aggiornamenti.
Elementi aggiuntivi, provenienti da testimonianze di amici, delineano un quadro più complesso.
Si parla di ripetuti tentativi di avvicinamento da parte di un uomo, respinti con fermezza da Valentina.
La natura e la persistenza di questi avvicinamenti, e il loro potenziale legame con la scomparsa, rappresentano ora un filone cruciale nell’inchiesta.
Il fratello di Valentina, Alessio, è in procinto di raggiungere la Tunisia per offrire supporto alle autorità locali e, soprattutto, per cercare personalmente notizie della sorella.
La sua presenza sul campo si aggiunge agli sforzi delle forze dell’ordine tunisine e contribuisce a mantenere alta l’attenzione su un caso che coinvolge non solo una famiglia in lutto, ma anche un intreccio di culture, professionalità e possibili dinamiche umane che richiedono un’indagine meticolosa e approfondita.
La speranza di un rapido ritrovamento resta salda, alimentata dalla mobilitazione della comunità e dall’impegno delle autorità.
