La Sella del Diavolo, sito di straordinaria valenza paesaggistica e geologica a ridosso di Cagliari, adotta misure drastiche per la salvaguardia del suo delicato ecosistema.
Un decreto, integrativo dell’articolo 5 delle prescrizioni di polizia forestale, limita severamente l’accesso in bicicletta, consentendone l’utilizzo esclusivamente su strade asfaltate e sulla pista ciclabile che collega il faro di Sant’Elia al fortino di Sant’Ignazio, con una larghezza minima di due metri.
Questa decisione, frutto di un’approfondita analisi tecnico-scientifica condotta dal Corpo forestale, rappresenta un intervento urgente volto a contrastare un progressivo e significativo degrado ambientale.
La crescente pressione antropica, amplificata da un uso incontrollato da parte di escursionisti e, in particolare, di appassionati di mountain bike, ha innescato un processo di alterazione del paesaggio e di erosione del suolo.
La proliferazione di sentieri, spesso deviati e non pianificati, ha generato un intricato reticolo che, anziché favorire un accesso sostenibile, ha intensificato i fenomeni erosivi, esponendo il sottosuolo a un’azione disgregante amplificata da piogge e agenti atmosferici.
Sebbene in passato tale fruizione non regolamentata fosse formalmente ammissibile, l’evidenza del danno ambientale ha reso imprescindibile l’intervento restrittivo.
Le azioni prescritte non sono semplici limitazioni, ma rappresentano un’occasione per ripristinare la resilienza ambientale della Sella del Diavolo.
L’obiettivo primario è il contenimento dei processi di degrado già in atto, con un focus sul riequilibrio delle condizioni geopedologiche alterate.
Questo implica la possibilità di un progressivo recupero della stabilità dei versanti e la prevenzione di ulteriori perdite di suolo, elementi cruciali per la conservazione della funzionalità dell’intero sistema ambientale.
La misura mira a promuovere una riorganizzazione della rete sentieristica, privilegiando percorsi minimamente invasivi e favorendo la naturale rigenerazione della vegetazione spontanea.
Il provvedimento, accompagnato da una sanzione amministrativa variabile tra i 51 e i 516 euro per le violazioni, si inserisce in una strategia più ampia di gestione sostenibile del territorio.
Si auspica che questa restrizione, pur impopolare per alcuni, possa contribuire a sensibilizzare la comunità sull’importanza di un rapporto consapevole e rispettoso con l’ambiente, promuovendo forme di fruizione che ne garantiscano la conservazione per le generazioni future.
La tutela della Sella del Diavolo non è una questione di limitazioni, ma un investimento nel futuro del territorio e nella qualità della vita dei cittadini.