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giovedì 23 Ottobre 2025

Sfruttamento e Lavoro Nero a Cagliari-Oristano: Scoperti 16 Lavoratori Senza Contratto

L’attività di vigilanza intensificata condotta dai funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Cagliari-Oristano ha portato alla luce un quadro preoccupante di irregolarità nel mercato del lavoro locale, evidenziando la persistenza di fenomeni di sfruttamento e evasione contributiva.
Recentemente, un’indagine mirata ha interessato diverse realtà produttive, dai centri urbani alle aree più periferiche della provincia, rivelando la presenza di lavoratori impiegati in condizioni di precarietà e senza la tutela prevista dalla legge.

L’analisi dei dati raccolti ha permesso di identificare complessivamente sedici lavoratori privi di contratto, nove dei quali impiegati in nero.

Le situazioni più critiche sono emerse da una microimpresa di panificazione, dove l’unica dipendente risultava non in regola, e da un negozio di abbigliamento dell’hinterland, dove la metà delle commesse era priva di qualsiasi forma di protezione contrattuale.

Il settore edile, purtroppo, non è immune a tali dinamiche: in un cantiere del Medio Campidano, entrambi gli operai presenti risultavano impiegati senza contratto.
Parallelamente, un ristorante del capoluogo ha rivelato l’impiego nero di un pizzaiolo e un aiuto di cucina, figure imprescindibili per l’operatività del locale.
Infine, in un locale notturno di una località balneare, i controlli hanno evidenziato la presenza di tre lavoratori non regolari su nove, tra cui un pizzaiolo, un lavapiatti e un cameriere.
Le conseguenze legali per i datori di lavoro non rispettosi delle normative sono state immediate e severe.
Quattro delle cinque aziende ispezionate si sono viste infliggere un provvedimento di sospensione, accompagnato da una sanzione pecuniaria di 2.500 euro.

A tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, è stata contestata la maxi-sanzione per lavoro sommerso, con un importo che può arrivare fino a 3.900 euro per ogni lavoratore impiegato in nero.

Questo importo riflette la gravità del reato, che non solo sottrae risorse al sistema previdenziale, ma espone i lavoratori a condizioni di lavoro spesso insicure e prive di diritti fondamentali.
La via per la riapertura delle attività commerciali e la revoca delle sospensioni è chiara: i titolari sono tenuti a regolarizzare immediatamente la posizione dei lavoratori impiegati in nero, garantendo il rispetto integrale delle disposizioni normative in materia di contratti di lavoro, sicurezza sul lavoro e contribuzione previdenziale.
Si tratta di un percorso obbligato per rientrare in regola con la legge e ripristinare un ambiente lavorativo dignitoso e conforme agli standard previsti.
L’episodio sottolinea l’importanza di un’attività di controllo costante e rafforzata da parte degli organi competenti, affiancata da una maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori e una cultura del rispetto delle regole nel mondo del lavoro.

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