Un’articolata rete di distribuzione di sostanze stupefacenti, incentrata nel comune di Ollastra e con ramificazioni nel territorio dell’Oristanese, è stata smantellata grazie a un’operazione mirata della Squadra Mobile della Questura di Oristano.
L’inchiesta, protrattasi per un anno e culminata con la notifica di avvisi di garanzia a quattro giovani, ha svelato un sistema complesso e ben strutturato, capace di movimentare quantità significative di marijuana.
Al centro dell’organizzazione spiccano le figure di un uomo di 30 anni, due coetanei di 27 e un giovane di 21, tutti residenti nei comuni di Ollastra, Terralba e Oristano.
Le accuse contestate spaziano dalla detenzione illecita alla distribuzione di stupefacenti.
Particolarmente grave è l’accusa di estorsione rivolta a uno dei 27enni, ritenuto il leader del gruppo, il quale avrebbe esercitato pressioni su uno spacciatore subordinato, incapace di saldare il debito derivante dalla partita di droga fornita.
Questo episodio illustra l’utilizzo di dinamiche di coercizione e controllo all’interno della filiera criminale.
Le indagini hanno portato al sequestro di 12 chilogrammi di marijuana, parte dei quali erano abilmente occultati in aree rurali di Ollastra e all’interno delle abitazioni degli indagati.
La precisione e la cautela dimostrate dai membri del gruppo, molti dei quali privi di un’occupazione stabile, hanno reso le indagini particolarmente impegnative.
Per eludere i controlli e le possibili intercettazioni, gli indagati ricorrevano a diverse piattaforme di messaggistica istantanea, sfruttando la crittografia e la dispersione della comunicazione per mascherare le loro attività.
L’azione investigativa, coordinata dal dirigente della Squadra Mobile, Samuele Cabizzosu, ha ricostruito l’esecuzione di undici episodi di spaccio, ma ha evidenziato che il volume di droga gestito dal gruppo era significativamente superiore a quanto sequestrato.
L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di contrasto al traffico di stupefacenti nel territorio oristanese, che ha visto, nel corso dei mesi, l’esecuzione di numerosi sequestri e l’arresto di sei persone sorprese in flagranza di reato, oltre alla denuncia di un minore coinvolto nelle attività illecite.
L’indagine ha inoltre rivelato un modello organizzativo che si fonda sull’utilizzo di risorse umane vulnerabili, sfruttate per la distribuzione della droga e soggette a coercizione da parte dei vertici dell’organizzazione.
La ricostruzione delle dinamiche criminali sottolinea l’importanza di un approccio investigativo complesso e coordinato per smantellare queste reti illecite e proteggere la comunità.






