Lo stato di agitazione del personale del comparto sanitario dell’ASL di Oristano, indetto da Nursing Up, solleva un’istanza urgente di mediazione prefettizia, configurandosi come tentativo di scongiurare una vertenza sindacale che rischia di compromettere la stabilità del servizio.
La controversia trae origine da una gestione ritenuta profondamente distorsiva da parte dell’azienda sanitaria locale nella distribuzione del fondo regionale destinato a compensare le difficoltà operative delle aree disagiate.
In data 24 giugno 2025, l’ASL ha siglato un accordo decentrato, unilateralmente, con le sole rappresentanze sindacali della dirigenza medica, omettendo il necessario coordinamento con il comparto sanitario, cruciale per la corretta allocazione delle risorse finanziarie erogate dalla Regione Sardegna.
Il fondo in questione, di un valore complessivo di 544.972,38 euro, appare significativamente sbilanciato: 463.226,52 euro sono stati direttamente assegnati alla dirigenza medica, relegando il restante comparto sanitario a una quota marginale, pari a circa l’11,6%, che si traduce in soli 81.745,86 euro.
Questa disparità non solo evidenzia una mancanza di equità nella distribuzione delle risorse, ma solleva anche interrogativi sulla capacità dell’azienda sanitaria di interpretare e applicare le direttive regionali.
Il Nursing Up denuncia una palese violazione del principio di parità di trattamento tra i diversi comparti professionali che compongono il sistema sanitario, con conseguenze dirette sulla qualità dell’assistenza offerta.
L’associazione sindacale sottolinea, inoltre, la gravità della procedura seguita, accusando l’ASL di aver deliberatamente escluso le rappresentanze sindacali del comparto sanitario dalla fase di definizione della ripartizione del fondo regionale, solo successivamente avviando un confronto formale.
Questo comportamento è percepito come una palese sottovalutazione del ruolo delle organizzazioni sindacali e una negazione del diritto di partecipazione alla gestione delle risorse pubbliche.
La denuncia di Nursing Up non si limita a un mero disaccordo economico, ma pone al centro un problema di principio: la tutela della dignità e del riconoscimento del valore del personale sanitario infermieristico e ostetrico, che costituisce il pilastro fondamentale dell’assistenza sul territorio.
La concentrazione di risorse a favore della dirigenza medica, a discapito di infermieri e ostetriche, rischia di acuirne le criticità, già amplificate dalla carenza di personale e dalla precarietà contrattuale.
L’intervento del Prefetto è richiesto per garantire il rispetto delle normative vigenti, ripristinare un clima di collaborazione tra le parti sociali e promuovere una gestione trasparente ed equa delle risorse regionali, assicurando che il sistema sanitario di Oristano possa continuare a fornire servizi di qualità a tutta la comunità.
La questione trascende la mera distribuzione di fondi e si radica nella necessità di un modello di governance più inclusivo e attento alle esigenze di tutti i professionisti sanitari che operano sul territorio.