L’Università di Cagliati celebra un’ondata di successi internazionali, testimonianza della vivacità e dell’eccellenza del suo percorso formativo in Architettura e Design.
Gli studenti, protagonisti di un impegno costante e di una ricerca progettuale all’avanguardia, si sono distinti in due prestigiose competizioni globali, Kaira Looro e Museum of Emotions, ottenendo risultati significativi che ne riconoscono la creatività e la sensibilità verso le sfide contemporanee.
Il concorso Kaira Looro, espressione evocativa di una cultura africana – il Mandinga, lingua parlata in Senegal, Gambia, Guinea e Mali – che connette l’atto di costruire con l’aspirazione alla pace e alla riconciliazione sociale, ha visto tre progetti nati all’interno del corso di Progettazione Architettonica Sostenibile, sotto la guida sapiente dei docenti Pier Francesco Cherchi e Maddalena Achenza, accedere alla fase finale.
L’opera congiunta di Michele Gianfico e Valerio Campus si è particolarmente distinta, ricevendo una menzione speciale per la sua originalità e la sua capacità di interpretare le esigenze specifiche del contesto africano.
Anche i progetti elaborati dal team composto da Enrico Mathieu, Gaia Murgia e Lorenzo Guitto, e da Francesca Mulas e Aylin Guclu, si sono guadagnati un posto tra i trentacinque progetti finalisti, a testimonianza della varietà di approcci e soluzioni proposte dagli studenti.
Il successo in Kaira Looro non è solo un riconoscimento individuale, ma un riflesso dell’impegno dell’Università verso un’architettura responsabile e attenta alle problematiche sociali ed ambientali.
Parallelamente, la Scuola di Architettura si è distinta anche nel concorso Museum of Emotions, una sfida concettuale che invita a sondare le complesse relazioni tra spazio e sentimento.
Il progetto “Artemis.
Hades.
Reflections,” frutto dell’ingegno di Jessica Bulgarelli, Michele Setti e Marco Salis, sotto la direzione del professor Paolo Sanjust e con la collaborazione dell’architetto Olindo Merone, ha saputo tradurre in forma architettonica un’esplorazione profonda e silenziosa del paesaggio emotivo.
L’assenza di testo, elemento distintivo del museo, amplifica l’impatto visivo e sensoriale, invitando il visitatore a un’esperienza intima e personale.
Il progetto, concepito come un percorso attraverso due gallerie – una dedicata alle emozioni negative, l’altra alle emozioni positive – si configura come una riflessione sulla natura ambivalente dell’esperienza umana e sulla capacità dell’architettura di evocare e modulare i nostri stati d’animo.
Questi successi testimoniano l’importanza di un’educazione architettonica che incoraggia la sperimentazione, la ricerca interdisciplinare e l’attenzione al contesto sociale e culturale.
L’Università di Cagliati si conferma così un polo di eccellenza nella formazione di architetti e designer capaci di affrontare le sfide del futuro con creatività, competenza e responsabilità.
Il riconoscimento ottenuto, oltre a celebrare il talento individuale degli studenti, rafforza l’identità e la reputazione dell’istituzione come punto di riferimento per l’innovazione e la ricerca nel campo dell’architettura e del design.