L’inchiesta sulla tentata rapina al portavalori della Mondialpol, avvenuta lungo la statale 387 nei pressi di Sant’Andrea Frius, si sviluppa a ritmo serrato, coinvolgendo un’articolata squadra di carabinieri della Compagnia di Dolianova e del Nucleo Investigativo della provincia di Cagliari.
L’azione, che ha clamorosamente fallito, rivela un’organizzazione criminale di notevole complessità, capacita di pianificare un’operazione ambiziosa e rischiosa.
Le indagini si concentrano ora sull’identificazione di tutti i membri del commando, stimato in almeno dieci individui, e sulla ricostruzione delle dinamiche che hanno portato all’esecuzione del piano.
Le testimonianze raccolte, cruciali per il successo dell’indagine, includono i resoconti degli automobilisti presenti sul luogo, testimoni involontari dell’aggressione, e le dichiarazioni delle guardie giurate della Mondialpol, che hanno descritto nel dettaglio gli eventi e le modalità operative dei rapinatori.
L’organizzazione criminale ha dimostrato una meticolosa preparazione: i cinque veicoli impiegati – due camion e tre autovetture – utilizzati per il blocco della strada e la successiva fuga, erano stati sottratti giorni prima e tenuti nascosti in un covo, rivelando una capacità di coordinamento e logistica significativa.
Gli inquirenti stanno analizzando il percorso di questi mezzi, cercando di risalire al luogo di occultamento e alle persone coinvolte nel loro furto e nella loro successiva disposizione.
Sono stati ascoltati anche i proprietari dei veicoli rubati, nella speranza di ottenere informazioni utili che possano portare all’identificazione dei responsabili.
Un’attenzione particolare è rivolta all’analisi dei filmati di videosorveglianza presenti nella zona, potenzialmente in grado di fornire immagini cruciali per l’identificazione dei rapinatori e la ricostruzione completa dell’evento.
Non si esclude che i carabinieri stiano acquisendo anche filmati amatoriali, realizzati da automobilisti o residenti, che potrebbero aver immortalato l’azione criminale.
Le indagini, condotte con la massima riservatezza, puntano a svelare non solo l’identità dei componenti del commando, ma anche a ricostruire la struttura gerarchica dell’organizzazione, le sue fonti di finanziamento e le connessioni con altre attività illecite.
L’operazione rivela una minaccia alla sicurezza stradale e all’economia locale, che richiede un impegno costante da parte delle forze dell’ordine per garantire la legalità e la tutela dei cittadini.