Alla Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu, non è sfuggita una situazione che solleva interrogativi profondi sulla continuità dell’assistenza sanitaria a favore dei minori con necessità specifiche.
In una missiva urgente indirizzata alla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, all’Assessore Regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, alla Commissione Salute del Consiglio Regionale, e ai vertici dell’Aias e della ASL, la Garante ha espresso la propria forte preoccupazione per la sospensione improvvisa e ingiustificata delle terapie riabilitative presso il centro Aias di Tempio Pausania.
Dal 3 novembre, una popolazione fragile di piccoli pazienti si è vista negare l’accesso a un ventaglio di interventi fondamentali: terapie cognitive e comportamentali, riabilitazione motoria, supporto logopedico.
Questa interruzione, avvolta in un silenzio che ha escluso le famiglie dalle informazioni, contrasta palesemente con l’obbligo sancito dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che dovrebbero garantire tali prestazioni a tutti i bambini affetti da patologie neurologiche.
La Garante sottolinea come questo atto rischia di compromettere un diritto costituzionalmente garantito, ovvero il diritto alla salute dei minori, e lo fa in un contesto in cui le cure riabilitative rappresentano un elemento cruciale per il loro sviluppo e benessere.
La sospensione non appare come una mera gestione amministrativa, ma come una potenziale compressione di un diritto fondamentale, generata da dinamiche burocratiche opache e difficilmente comprensibili per i genitori.
Le conseguenze di questa interruzione sono pesanti.
Il percorso terapeutico, spesso lungo e complesso, viene bruscamente interrotto, vanificando l’impegno e la dedizione di operatori sanitari e famiglie.
I danni non si limitano alla sfera prettamente sanitaria, ma si estendono al piano psicologico, generando ansia, frustrazione e incertezza sia nei bambini che nelle loro famiglie.
La modalità di comunicazione della sospensione è stata giudicata inaccettabile, configurando una grave carenza di trasparenza e sensibilità istituzionale.
La direzione dell’Aias, ente convenzionato con la Regione e destinatario di fondi pubblici per garantire l’assistenza ai minori, e la ASL Gallura, responsabile dell’autorizzazione dei singoli progetti terapeutici, sono chiamate a rispondere di questa situazione.
La Garante invita pertanto la Regione Sardegna ad attivare un intervento urgente e risolutivo, al fine di accertare le ragioni che hanno portato a questa sospensione e di garantire il rapido ripristino dei servizi.
L’associazione Aias, in particolare, deve fornire chiarimenti dettagliati sulle motivazioni dell’interruzione, sulle modalità di comunicazione adottate e sulle azioni concrete che intende intraprendere per assicurare la continuità delle terapie riabilitative, rispettando scrupolosamente la frequenza e l’intensità previste per ogni singolo bambino.
L’episodio pone l’accento sulla necessità di un controllo più stringente sull’erogazione dei servizi sanitari, assicurando che le decisioni siano sempre guidate dall’interesse primario dei minori e dalla tutela del loro diritto alla salute.







