Il 29 novembre, Tortolì si appresta ad accogliere un significativo corteo di soci dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro (Anmil), provenienti dai centri operativi delle province di Nuoro e Ogliastra, per commemorare la 75ª Giornata Nazionale delle Vittime del Lavoro.
L’evento, intriso di memoria e riflessione, si configura come un’occasione cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica e rivendicare un impegno costante verso la prevenzione e la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
A dare ulteriore rilevanza all’appuntamento, la presenza del Presidente Nazionale dell’Anmil, Antonio Di Bella, che il giorno precedente, 28 novembre, incontrerà a Nuoro, presso l’Exmè, i vertici regionali e provinciali dell’associazione.
Questo confronto interno mira a delineare strategie operative e a rafforzare la rete di supporto per i lavoratori colpiti da infortuni e malattie professionali, un impegno che trascende la semplice assistenza e abbraccia la promozione di una cultura della sicurezza diffusa.
I dati recenti, elaborati dall’INAIL, offrono un quadro complesso e sfumato dell’andamento degli infortuni sul lavoro in Sardegna.
Nonostante una diminuzione complessiva degli infortuni totali denunciati dall’inizio dell’anno fino ad agosto – un calo dell’1,2% rispetto al 2024, con 7.917 denunce contro le 8.010 del periodo comparato – il dato, pur incoraggiante, non deve indurre a compiacenza.
La riduzione degli infortuni mortali, passati da 19 a 16 nei primi otto mesi del 2025, rappresenta un passo avanti significativo, ma testimonia ancora la tragica realtà di vite spezzate in ambienti lavorativi.
L’analisi geografica rivela che la provincia di Sassari registra il maggior numero di infortuni (2.610), seguita da Cagliari (2.301), evidenziando la necessità di interventi mirati e specifici per affrontare le problematiche peculiari di tali aree.
La diminuzione delle malattie professionali denunciate in Sardegna (-9,2%, con 4.492 casi) segnala, purtroppo, spesso una sottodenuncia o una difficoltà nel riconoscimento delle patologie correlate all’attività lavorativa.
Questa Giornata Nazionale non è solo un momento di commemorazione, ma un monito costante a rinnovare l’impegno per garantire ambienti di lavoro sicuri, salubri e rispettosi della dignità umana.
È un’occasione per promuovere la formazione continua, l’adozione di tecnologie innovative e lo sviluppo di una cultura della prevenzione, in cui la sicurezza non sia un obbligo imposto, ma un valore condiviso e un diritto inviolabile per ogni lavoratore.
L’eredità di queste vittime non debba essere un lutto perpetuo, ma uno stimolo per un futuro più sicuro e giusto.








