Il tragico evento che ha spezzato la vita di Fiorenza Sanna, ottantacinque anni, a Sarroch, in provincia di Cagliari, solleva interrogativi sulla sicurezza di strutture apparentemente banali come le cisterne di raccolta dell’acqua piovana, elementi sempre più diffusi in un’epoca di crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.
La scomparsa, avvenuta nel pomeriggio, ha gettato nello sconforto la comunità locale e la famiglia, legata alla figura di Fiorenza da un affetto profondo.
La ricostruzione dei fatti, condotta dai Carabinieri intervenuti, suggerisce una concatenazione di eventi sfortunati.
Sembra che l’anziana donna, intenta a verificare il livello dell’acqua immagazzinata nella cisterna situata nel cortile della sua abitazione, abbia improvvisamente perso l’equilibrio.
Un malore, forse inaspettato e rapido, potrebbe aver contribuito alla caduta all’interno della struttura, profonda diversi metri.
La dinamica, pur nella sua apparente semplicità, evidenzia come anche una verifica apparentemente innocua possa trasformarsi in una tragedia, soprattutto in presenza di anziani con ridotta capacità motoria.
L’allarme è stato lanciato dalla figlia, preoccupata per la prolungata assenza della madre.
L’intervento delle forze dell’ordine – Carabinieri della Stazione di Sarroch, supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia di Cagliari e dal Nucleo Investigativo – è stato tempestivo, ma purtroppo non è riuscito a salvare la donna.
I Vigili del Fuoco, con la loro attrezzatura specializzata, hanno recuperato il corpo, mentre il personale del 118 ha potuto solo constatare il decesso.
Questo incidente, al di là del dolore subito dalla famiglia Sanna, dovrebbe innescare una riflessione più ampia sulla sicurezza di queste strutture.
Le cisterne di raccolta dell’acqua piovana, sempre più comuni in ambito residenziale e agricolo, rappresentano una soluzione eco-compatibile per ridurre il consumo di acqua potabile e mitigare gli effetti della siccità, ma richiedono protocolli di sicurezza rigorosi, soprattutto se accessibili a persone anziane o con difficoltà motorie.
L’installazione di protezioni, come coperture sicure o ringhiere, e la promozione di una maggiore consapevolezza sui rischi connessi all’accesso a queste strutture, potrebbero prevenire future tragedie e onorare la memoria di Fiorenza Sanna.
La tragedia pone l’accento sull’importanza di bilanciare l’innovazione ambientale con la salvaguardia della vita umana.