La notte di San Giovanni a Sennori si è consumata una tragedia, un atto di inaudita violenza che ha squarciato il tessuto sociale di due comunità sorelle, Sennori e Sorso, a brevissima distanza l’una dall’altra. Cinque giovani sono stati feriti, uno versando in condizioni gravissime, intrappolato in un coma farmacologico che alimenta la speranza dei suoi cari e dell’intera comunità. Questo orribile evento non può cancellare secoli di storia condivisa, né oscurare l’essenza profonda di un legame indissolubile.Sorso e Sennori, custodi rispettive del proprio ricco patrimonio identitario, si sono intrecciate nel corso dei secoli in una rete complessa di relazioni che trascendono la mera vicinanza geografica. Questi legami si manifestano in un intreccio di tradizioni, in una fitta rete di rapporti economici che stimolano la crescita reciproca, in un costante flusso di relazioni familiari e amicali che legano i due borghi in un’unica, grande famiglia. L’atto di alcuni individui, isolati e deviati, non può, né deve, erodere queste fondamenta.Il rapporto tra le due comunità non si configura come un confronto, ma come un’espressione di una solida e autentica solidarietà. Questa non è una generica benevolenza, ma una realtà tangibile, radicata nelle quotidianità, nei gesti di aiuto reciproco, nelle esperienze condivise da generazioni. Sennori e Sorso non sono entità separate, ma piuttosto due facce della stessa medaglia, due espressioni di un’identità più ampia, quella della Romangia, un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni.L’episodio di violenza, oltre alla sua inaccettabilità, si pone come un’aberrazione, un’anomalia che contrasta profondamente con lo spirito pacifico, collaborativo e costruttivo che anima le comunità locali. Questa visione del futuro, improntata alla serenità e al progresso, non può essere compromessa da un gesto di violenza.Di fronte a questa sfida, i due comuni rifiutano la via della chiusura e del timore. L’annullamento degli eventi estivi sarebbe un segnale di debolezza, un arretramento di fronte alla paura che non risolverebbe il problema alla radice, ma anzi lo alimenterebbe. È dovere delle istituzioni garantire la vivibilità, la socialità, la libertà e, soprattutto, la sicurezza dei territori, promuovendo al contempo la partecipazione attiva dei cittadini.Sorso e Sennori non si lasceranno sopraffare dalla paura. Risponderanno con fermezza, con dignità e con un’unità ancora più forte, promuovendo il dialogo, l’educazione alla legalità e il rafforzamento dei valori che legano le comunità. La risposta non sarà una retorica di condanna, ma un impegno concreto per costruire un futuro di serenità e prosperità per tutti.
Tragedia a Sennori: Violenza Spezza un Legame Millenario tra Comuni
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