La comunità sarda è stata scossa da un tragico evento che amplifica le crescenti preoccupazioni sulla sicurezza stradale nell’Isola.
Un uomo di 44 anni, Ciriaco Meloni, stimato ortopedico di Bitti, ha perso la vita in un incidente avvenuto sulla SS729 Sassari-Olbia, nel territorio comunale di Ploaghe, un’arteria che, negli ultimi tempi, si è macchiata di un bilancio di vittime sempre più pesante.
Questo incidente, il terzo in un arco temporale ristretto e il quinto dall’inizio di novembre, solleva interrogativi urgenti sulle infrastrutture, la fauna selvatica e la risposta alle emergenze.
La dinamica, seppur preliminare, descrive un impatto devastante: un cinghiale, in un tragico momento di attraversamento, ha improvvisamente invaso la carreggiata, provocando una reazione inevitabile da parte del conducente.
La Fiat Panda, dopo aver urtato l’animale, ha subito un rovinoso ribaltamento, per poi impattare contro lo spartitraffico in cemento.
La violenza dell’impatto ha proiettato l’uomo fuori dal veicolo, decretando il decesso sul luogo dell’incidente.
Al di là della singola tragedia, l’episodio si inserisce in un quadro più ampio di criticità che affliggono le strade sarde.
La presenza di fauna selvatica, in particolare di ungulati come cinghiali e cervi, rappresenta una minaccia costante per la sicurezza dei guidatori, soprattutto nelle zone rurali e montane.
L’espansione demografica di queste specie, spesso legata a cambiamenti climatici e alla riduzione degli habitat naturali, esacerba il problema.
La SS729, in particolare, è un’arteria cruciale per i collegamenti tra Sassari e Olbia, ma presenta caratteristiche che la rendono particolarmente pericolosa: ampie sezioni a due corsie con scarsa illuminazione, presenza di curve strette e visibilità limitata, e una frequenza elevata di attraversamenti di animali.
La domanda che emerge è se le misure adottate finora – cartelli di avviso, abbassamento della velocità in alcune tratte – siano sufficienti per garantire la sicurezza dei viaggiatori.
L’intervento tempestivo dei soccorsi – medici del 118, Polizia Stradale e Vigili del Fuoco – non è stato in grado di salvare l’ortopedico, evidenziando la gravità dell’evento.
L’inchiesta sarà cruciale per accertare le responsabilità e per individuare eventuali criticità nella gestione del territorio e nella progettazione delle infrastrutture.
Questo nuovo dramma impone una riflessione seria e urgente: è necessario un piano d’azione coordinato che coinvolga istituzioni, enti locali e associazioni ambientaliste per affrontare la sfida della sicurezza stradale in Sardegna, con interventi mirati alla mitigazione del rischio derivante dalla fauna selvatica, al miglioramento delle infrastrutture e alla sensibilizzazione degli utenti della strada.
Il rispetto dei limiti di velocità, l’attenzione alla guida e l’adozione di comportamenti prudenti rimangono, tuttavia, la prima e più importante linea di difesa per tutti i viaggiatori.







