La comunità di Tempio Pausania è in lutto, sospesa in un momento di profondo dolore in attesa che l’autopsia confermi le circostanze della tragica scomparsa di Gaia Costa, giovane donna di ventiquattro anni strappata alla vita in un impatto devastante sulle strisce pedonali di Porto Cervo.
La cerimonia funebre, fissata per le 17:30 nella maestosa cattedrale di San Pietro Apostolo, rappresenta un momento di raccoglimento e di cordoglio collettivo, un tentativo di elaborare un lutto improvviso e inatteso.
L’esame autoptico, cruciale per ricostruire la dinamica dell’incidente e stabilire con certezza le cause della morte, è in programma oggi pomeriggio presso l’istituto di medicina legale di Sassari, sotto la direzione del rinomato anatomopatologo Salvatore Lorenzoni.
La sua perizia sarà fondamentale per fornire dati oggettivi e scientificamente validi, elementi imprescindibili per l’inchiesta in corso.
Al fine di garantire una rappresentazione imparziale e completa degli eventi, entrambe le parti coinvolte hanno nominato consulenti tecnici: Francesco Serra per la parte civile e Ernesto D’Aloja per la difesa di Vivian Spohr, la manager tedesca alla guida del suv coinvolto.
La presenza di consulenti tecnici durante l’autopsia mira a tutelare i diritti e gli interessi di ciascuna parte, assicurando una valutazione accurata e dettagliata dei reperti.
Nel frattempo, gli inquirenti si sono attivati in un’indagine complessa e meticolosa, volta a ricostruire gli eventi che hanno portato alla tragica scomparsa di Gaia Costa.
L’analisi delle immagini provenienti dalle telecamere di sorveglianza disseminate nel territorio di Porto Cervo rappresenta una priorità assoluta, così come la raccolta delle testimonianze dei presenti.
Oltre alla ricostruzione visiva, l’attenzione degli investigatori è rivolta all’esame approfondito del telefono cellulare della donna, sequestrato per verificarne l’utilizzo e le comunicazioni nel momento dell’incidente.
Il veicolo coinvolto, anch’esso sottoposto a sequestro, sarà sottoposto ad accertamenti tecnici per ricostruirne lo stato di funzionamento e per identificare eventuali anomalie o malfunzionamenti che possano aver contribuito all’accaduto.
La reazione iniziale della donna, Vivian Spohr, attraverso i suoi legali, ha espresso profondo rammarico e una presunta volontà di adempiere a qualsiasi obbligo civile o risarcitorio.
Questa dichiarazione, pur tentando di mitigare la gravità della situazione, non attenua il dolore della famiglia Costa, che per il momento ha scelto di mantenere un profondo silenzio, probabilmente sopraffatta dal lutto.
L’inchiesta, ora, si concentrerà sull’analisi di tutti gli elementi a disposizione, con l’obiettivo di fare piena luce sulla dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.
Il caso, che ha scosso la Costa Smeralda e suscitato l’attenzione nazionale, pone interrogativi sulla sicurezza stradale, sulla responsabilità individuale e sul dolore di una comunità che ha perso una giovane donna piena di vita.