Un’operazione mirata dei Carabinieri di Sassari ha portato all’arresto di un uomo originario della Campania, sorpreso a perpetrare truffe complesse e reiterate ai danni di anziane persone, prevalentemente donne.
L’arresto in flagranza, in seguito a una rapida escalation di eventi, ha interrotto una strategia di inganno meticolosamente orchestrata, che si basava sull’abuso della fiducia e la manipolazione psicologica delle vittime.
La vicenda è iniziata con un’ondata di segnalazioni provenienti da anziani residenti a Sassari, contattati telefonicamente da un individuo che si spacciava per un ufficiale dei Carabinieri.
La narrazione, abilmente costruita per sfruttare la vulnerabilità e l’apprensione delle vittime, ruotava attorno a una presunta clonazione della targa delle loro autovetture, utilizzate, a loro insaputa, per compiere una rapina a un negozio di gioielleria.
L’agente, presentandosi con il titolo di “tenente”, minacciava conseguenze legali severe, inclusi perquisizioni domiciliari e arresti, qualora le vittime non avessero collaborato fornendo un dettagliato inventario del denaro e dei gioielli custoditi in casa.
Questo inventario, secondo la versione del truffatore, sarebbe stato utilizzato per recuperare i beni illecitamente sottratti.
Mentre un operatore della centrale operativa dei Carabinieri, impegnato a calmare una delle vittime terrorizzate, cercava di gestire la situazione, una squadra di militari in borghese è stata immediatamente dispiegata sul territorio.
L’abilità investigativa dei Carabinieri si è rivelata cruciale: dopo un’attenta perlustrazione del quartiere, è stato individuato un soggetto che, attraverso l’utilizzo di indumenti volti a dissimulare la propria identità – cappellino, occhiali da sole e un giaccone con il bavero sollevato – tentava di eludere l’attenzione delle forze dell’ordine.
Il tentativo di identificazione si è concluso con una reazione violenta: l’uomo, nel tentativo di fuggire, ha colpito i Carabinieri all’addome.
La resistenza ha portato al suo immediato arresto.
Durante la perquisizione, è stato rinvenuto un auricolare, elemento che suggerisce la presenza di complici coinvolti nella truffa, indicando che si trattava di un’operazione organizzata e non di un episodio isolato.
L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Bancali in attesa di giudizio.
Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma presso la caserma dei Carabinieri nella sua città di residenza, in provincia di Napoli.
L’episodio mette in luce la crescente sofisticazione delle truffe telefoniche ai danni di anziani e sottolinea l’importanza della vigilanza e della collaborazione tra le forze dell’ordine e la popolazione per contrastare tali fenomeni criminosi.
La competenza dei Carabinieri ha permesso di sventare una truffa ben congegnata e di potenzialmente proteggere altre vittime vulnerabili.
