Un episodio di sofisticata inganno ha recentemente portato all’identificazione e alla denuncia di un trentatreenne proveniente da Cava de’ Tirreni, colto in flagrante dai Carabinieri di Sorgono.
L’uomo, con precedenti penali a suo carico, è accusato di tentata truffa aggravata e sostituzione di persona, reati che testimoniano una premeditazione e una capacità manipolativa degne di nota.
Il modus operandi utilizzato dal truffatore si inserisce in una sempre più diffusa tecnica di “spoofing”, un’abile forma di contraffazione di numeri e identità che permette di mascherare l’origine di una chiamata telefonica, rendendola apparentemente proveniente da un ente o una figura di autorità legittima.
In questo caso, l’obiettivo è stato un anziano residente a Sorgono, scelto presumibilmente per la sua vulnerabilità e potenzialmente per la sua disponibilità economica.
Il truffatore, spacciandosi per un Maresciallo dei Carabinieri, ha tessuto una narrazione complessa e inquietante, suggerendo all’anziano di essere coinvolto in indagini giudiziarie di grave entità.
Sfruttando l’istinto di prudenza e il timore di conseguenze legali, l’ingannatore ha richiesto un versamento di ingente somma – 27.000 euro – su un conto bancario indicato come appartenente a un presunto Magistrato, con la promessa di risolvere la situazione e evitare ulteriori complicazioni.
L’accusa di “gravi risvolti penali” agiva come potente leva psicologica, puntando a instillare panico e a neutralizzare il senso critico della vittima.
Fortunatamente, l’anziano, mantenendo un acume notevole, ha percepito l’anomalia della richiesta e ha immediatamente allertato le autorità competenti, evitando di cadere nella trappola.
Questa scelta dimostra l’importanza di una vigilanza costante e di un sano scetticismo, soprattutto quando si affrontano richieste insolite o pressanti.
L’immediata risposta dei Carabinieri della Stazione di Sorgono ha portato a un’indagine rapida ed efficace, culminata nell’identificazione e nella denuncia del truffatore.
L’episodio sottolinea la crescente sofisticazione delle truffe telefoniche e l’imperativo per le forze dell’ordine di rafforzare la prevenzione e la sensibilizzazione della popolazione, in particolare delle fasce più anziane, più esposte a questo genere di manipolazioni.
La vicenda pone, inoltre, interrogativi sull’efficacia delle misure di sicurezza nel contrasto al “spoofing” e sulla necessità di sviluppare nuove strategie per proteggere i cittadini da queste minacce sempre più pervasive.








