martedì 23 Settembre 2025
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Cagliari

Turisti ladri al porto di Olbia: sequestrata tartaruga e pietre

L’incidente, avvenuto al porto di Olbia, mette in luce una preoccupante tendenza al prelievo di beni naturali da parte di alcuni visitatori, con conseguenze legali significative.

Due turisti provenienti da Formia sono stati intercettati mentre si preparavano all’imbarco su una nave diretta a Civitavecchia, con un carico insolito e illegale nascosto nel bagagliaio della loro automobile.

La scoperta è avvenuta durante un controllo di routine effettuato dagli agenti della Security dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, un’attività di vigilanza essenziale per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale della regione.
La loro attenzione è stata immediatamente attirata da un comportamento sospetto, e un’ispezione più approfondita ha rivelato la presenza di una tartaruga marina, viva e confinata in una scatola di cartone, e una considerevole quantità di pietre di origine locale, raccolte dalle spiagge e riposte in un sacchetto della spesa.

L’atto, oltre a rappresentare un furto di beni naturali, solleva questioni etiche e ambientali di notevole importanza.

La tartaruga, specie protetta dalla Convenzione di Washington, rischiava di subire stress e danni a causa delle condizioni di trasporto, e la rimozione delle pietre dalle spiagge compromette l’equilibrio ecosistemico costiero, alterando l’habitat naturale di numerose specie.
Le autorità, prontamente allertate dagli agenti portuali, hanno coinvolto i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Sassari.
I turisti responsabili dovranno ora affrontare pesanti sanzioni.
Per il prelievo delle pietre, è prevista una sanzione amministrativa che può variare da 500 a 3000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e della quantità di materiale asportato.
Tuttavia, il reato di furto e maltrattamento di una specie protetta come la tartaruga marina comporterà conseguenze legali ben più severe, con possibili sanzioni penali e un procedimento giudiziario.

Questo episodio funge da monito sull’importanza di sensibilizzare i visitatori rispetto alla fragilità dell’ambiente sardo e all’obbligo di rispettare le leggi che ne tutelano la biodiversità.

È necessario promuovere un turismo responsabile e sostenibile, che valorizzi il patrimonio naturale senza danneggiarlo, e rafforzare i controlli per prevenire e reprimere comportamenti irresponsabili come questo, che mettono a rischio la conservazione del prezioso ecosistema marino sardo.

L’episodio sottolinea anche l’importanza di una collaborazione sinergica tra diverse istituzioni, come l’Autorità Portuale, l’Agenzia delle Dogane e i Corpi di Polizia, per garantire l’efficacia delle azioni di controllo e protezione del territorio.

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