L’Università di Cagliari assume una posizione di forte impegno etico e civile, adottando un provvedimento che sospende ogni forma di collaborazione accademica e di ricerca con istituzioni, ricercatori e progetti legati, anche indirettamente, alle strutture militari dello Stato di Israele.
La decisione, assunta dal Senato Accademico e successivamente confermata dal Consiglio d’Amministrazione, riflette una profonda preoccupazione per la situazione umanitaria in Palestina e per le persistenti violazioni dei diritti fondamentali del popolo palestinese.
Il documento ufficiale, frutto di un ampio confronto tra docenti, ricercatori, personale amministrativo e studenti, condanna con fermezza l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas, ma sottolinea che questo atto non può in alcun modo giustificare le successive azioni militari e le loro devastanti conseguenze sulla popolazione civile.
L’organo di governo dell’Ateneo richiama l’attenzione sulla gravità della situazione, evidenziando come la Corte Internazionale di Giustizia abbia espresso timori concreti di genocidio, in seguito alle distruzioni indiscriminate di infrastrutture essenziali come ospedali, scuole e università.
La decisione non si configura come una presa di posizione unilaterale, ma come una risposta necessaria a un contesto di violazione sistematica dei principi universali di dignità, giustizia e libertà, valori fondanti dell’identità accademica e dell’impegno civile.
L’Università si pone quindi come garante di tali principi, esercitando una responsabilità intellettuale che impone la denuncia delle violazioni del diritto internazionale e l’impegno attivo a favore del rispetto dei diritti umani.
Le disposizioni operative sono precise e mirate: si vieta l’avvio di nuove collaborazioni con istituzioni accademiche israeliane che intrattengano legami con le politiche governative, si interrompono i rapporti con singoli ricercatori che manifestino apertamente sostegno alle azioni del governo israeliano, e si sospendono progetti di ricerca riconducibili al “dual use”, ovvero quelli che possono avere applicazioni sia civili che militari.
Si estende la sospensione a qualsiasi agenzia o istituzione legata, anche indirettamente, alle strutture militari israeliane, riconoscendo la complessità delle relazioni e la necessità di un approccio rigoroso.
Parallelamente alla sospensione delle collaborazioni, l’Università si impegna a sostenere attivamente la ricostruzione del sistema educativo e sanitario palestinese, riservando borse di studio e opportunità di formazione per insegnanti, ricercatori e personale sanitario palestinesi.
Si sollecita il corpo docente a valutare con attenzione la partecipazione a futuri bandi di ricerca bilaterali, focalizzandosi sulla promozione di progetti che rispettino i principi del diritto internazionale e contribuiscano allo sviluppo sostenibile della regione.
L’Ateneo di Cagliari, con questo gesto, si propone di incarnare un modello di università impegnata, consapevole del proprio ruolo nella promozione della pace, della giustizia e della solidarietà internazionale.