Le Università sarde si posizionano nel panorama internazionale della sostenibilità, secondo il QS World University Rankings Sustainability 2026, offrendo uno spaccato significativo delle loro performance ambientali e sociali.
L’Università di Cagliari emerge come realtà di riferimento nel contesto italiano, collocandosi al 1485° posto a livello globale, un risultato che, sebbene non in vetta alla classifica, testimonia un impegno crescente verso pratiche sostenibili.
L’ateneo sassarese, pur con un posizionamento più defilato al 1863° posto, contribuisce a delineare il quadro della ricerca universitaria in Sardegna.
La graduatoria, che include quasi duemila istituzioni accademiche sparse per il mondo, valuta gli atenei attraverso una metodologia complessa, articolata in aree tematiche specifiche.
Un elemento fondamentale è l’assenza di un punteggio complessivo per le università al di sotto della millesima posizione, rendendo più difficile una comparazione diretta.
Tuttavia, l’analisi delle singole componenti offre indicazioni preziose.
Nel dettaglio, la sostenibilità ambientale, un pilastro fondamentale della valutazione, vede Cagliari totalizzare 8.2 punti, frutto di performance differenziate: 34.8 punti per l’educazione ambientale e 63 per la ricerca ambientale.
Sassari, in questo ambito, registra punteggi inferiori, con 4.7 punti complessivi, 30.1 per l’educazione e 65.3 per la ricerca.
Per comprendere meglio l’ordine di grandezza, l’Università di Lund, leader indiscussa della classifica, ottiene valutazioni vicine ai 100 punti, evidenziando la distanza ancora da colmare.
L’Università di Padova, primo ateneo italiano, si attesta a 69.7 punti per la sostenibilità ambientale, con ulteriori specificazioni a 75.7 e 94.4 nelle relative sottocategorie.
Passando all’impatto sociale, un altro aspetto cruciale della sostenibilità, l’Università di Cagliari si distingue per valori di 46 punti in termini di uguaglianza, 62.6 nello scambio di conoscenze, 64.4 nell’impatto educativo, 47.9 nelle opportunità di occupazione e 66.1 per la promozione della salute e del benessere.
Sassari, in questo contesto, ottiene risultati leggermente inferiori, con punteggi che variano tra 45.3 e 70.2.
Infine, la governance, intesa come la capacità dell’università di operare in modo trasparente ed etico, vede Cagliari con un valore di 29.1 e Sassari con 23.
L’analisi complessiva suggerisce che, pur con margini di miglioramento, le Università sarde stanno investendo in iniziative di sostenibilità.
La distanza dai vertici della classifica, rappresentati da istituzioni come Lund, invita a una riflessione approfondita sulle strategie da adottare per rafforzare l’impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale, puntando su una maggiore integrazione di pratiche virtuose nei curricula, nella ricerca e nella governance universitaria.
L’impegno continuo in questa direzione sarà cruciale per consolidare il ruolo delle Università sarde nel panorama internazionale e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro più sostenibile.








