lunedì 15 Settembre 2025
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West Nile, Oristano: Nuovo caso e allarme tra la popolazione

La comunità di Oristano è di nuovo scossa da un tragico evento legato alla circolazione del virus del Nilo Occidentale, che si aggiunge a una serie di casi in rapida escalation durante il 2025.

La perdita di una residente di Cabras, donna ultrasessantenne con preesistenti condizioni di salute, ha evidenziato la gravità della situazione e la vulnerabilità di una fascia di popolazione particolarmente esposta.

La sua scomparsa, verificatasi presso l’ospedale San Martino di Oristano, è direttamente attribuibile alle complicanze innescate dall’infezione virale.
Parallelamente, un nuovo caso di West Nile è stato identificato a Gonnosnò, coinvolgendo un uomo di età avanzata, attualmente sotto osservazione medica presso lo stesso nosocomio.
Questa nuova acquisizione alimenta l’allarme e intensifica gli sforzi di contenimento da parte delle autorità sanitarie.

Il dipartimento di Sanità e Prevenzione della Asl 5 ha immediatamente attivato un’indagine epidemiologica approfondita, finalizzata a ricostruire il percorso del contagio e a identificare potenziali ulteriori focolai.

L’intervento si concentra sulla delimitazione di un’area di 200 metri attorno all’abitazione del paziente, in vista di una disinfestazione mirata, volta a ridurre la popolazione zanzarera e a mitigare il rischio di ulteriori trasmissioni.
Con questo nuovo caso, il numero complessivo di persone contagiate nel 2025 nella provincia di Oristano sale a 27, un dato preoccupante che riflette l’efficacia del vettore, la zanzara, nel propagare il virus.
La direttrice del dipartimento di Sanità e Prevenzione, Maria Valentina Marras, ha rinnovato un monito urgente alla popolazione, sottolineando la necessità di misure di protezione individuali, con particolare attenzione agli anziani e alle persone con comorbidità, le quali risultano più suscettibili a sviluppare forme gravi della malattia.
La prevenzione si configura come l’arma più efficace contro questa minaccia.

La direttrice Marras ha richiamato l’importanza di un’attenta gestione dell’ambiente domestico e periurbano, eliminando i ristagni d’acqua che fungono da siti di riproduzione per le zanzare.

Non solo ciotole per animali e sottovasi, ma anche qualsiasi contenitore abbandonato, piscine per bambini non in uso e qualsiasi depressione nel terreno che possa accumulare acqua piovana.
Oltre alle azioni di bonifica, si raccomanda l’adozione di comportamenti preventivi durante le ore serali e notturne, quando l’attività predatoria delle zanzare è massima.

L’utilizzo di indumenti chiari e a maniche lunghe, la protezione con repellenti cutanei e la barriera fisica delle zanzariere a porte e finestre rappresentano precauzioni fondamentali per ridurre il rischio di punture.

L’impegno congiunto tra istituzioni e cittadini è cruciale per affrontare questa sfida sanitaria e proteggere la salute della comunità.

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