sabato 2 Agosto 2025
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Cagliari

Afterhours a Cagliari: vent’anni di Ballate e un rito collettivo.

A Cagliari, la fiera ha risuonato di un’energia primordiale, un’eco di vent’anni che si fa sentire ancora vivida.
Gli Afterhours, tornati a incantare il pubblico sardo, non hanno offerto una semplice esibizione, ma un vero e proprio rituale, un’immersione nel loro universo sonoro intriso di malinconia, ironia tagliente e una profonda riflessione sulla condizione umana.

La celebrazione del ventennario di “Ballate per piccole iene” si è rivelata l’opportunità di ripercorrere un percorso artistico complesso, un’evoluzione che ha saputo costantemente interrogare il presente e reinterpretare il passato.
L’apertura con “La sottile linea bianca” ha scosso l’aria, risvegliando nel pubblico un senso di attesa palpabile, un misto di nostalgia e desiderio di condivisione.
L’inno generazionale che è diventata “Ballata per la mia piccola iena” ha immediatamente sancito il legame indissolubile tra la band e i suoi ascoltatori, un patto di lealtà che si rinnova ad ogni concerto.

I primi dieci brani hanno rappresentato un viaggio nel cuore dell’album, una passeggiata tra le ombre e le luci di un’epoca che sembra lontana ma che continua a plasmare il nostro sentire.

L’esecuzione di “La canzone di Marinella”, omaggio a Fabrizio De André, ha promesso un’ulteriore intensificazione emotiva, ma un inatteso black-out tecnico ha interrotto il flusso, proiettando la serata in un momento di sospensione.
Un evento che, paradossalmente, ha rafforzato il senso di comunità, spingendo il pubblico a riprendere il canto a cappella e la band a improvvisare una performance alternativa sul palco.
La ripresa, con Agnelli che ha richiamato un episodio simile verificatosi venticinque anni prima durante il Tora Tora Festival, ha confermato che, a volte, le interruzioni possono rivelare l’essenza di un’esperienza, l’importanza di una connessione autentica tra artista e pubblico.
Il ripescaggio a cappella di “Strategie” è stato un atto di sfida e di riaffermazione, un invito a superare le difficoltà e a celebrare la musica come forza trasformatrice.
La seconda parte del concerto ha visto susseguirsi brani iconici come “Lasciami leccare l’adrenalina”, “Dea”, “Male di miele” e le struggenti “Quello che non c’è” e “Non è per sempre”, culminando con l’amara constatazione espressa in “Voglio una pelle splendida”.

Al di là della mera esibizione musicale, la serata si è trasformata in un’esperienza collettiva, un momento di catarsi in cui il pubblico, le “piccole grandi iene”, ha condiviso emozioni intense, lasciando la fiera ben oltre la mezzanotte, con la consapevolezza di aver partecipato a qualcosa di unico e irripetibile, un vero e proprio inno alla resilienza e alla passione per la musica.

L’eco delle loro note continuerà a vibrare a Cagliari, testimoniando la potenza di un’arte capace di trascendere il tempo e di connettere generazioni.

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