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Cabras, 2025: San Salvatore e la suggestiva Corsa degli Scalzi

Dal 29 agosto all’8 settembre 2025, il comune di Cabras si appresta a rivivere la sua festa più sentita e distintiva: i Festeggiamenti di San Salvatore, culminanti con la suggestiva Corsa degli Scalzi.
Questo evento, profondamente radicato nell’identità cabrarese e nell’anima sarda, trascende la mera celebrazione religiosa, configurandosi come un vibrante crogiuolo di fede, storia popolare e tradizione secolare.
L’organizzazione, un complesso intreccio di competenze e sensibilità, vede la collaborazione attiva del comune di Cabras, con il prezioso sostegno dell’Assessorato Regionale del Turismo – Sardegna Turismo e il contributo fondamentale della Fondazione Mont’e Prama.
Il Comitato dei festeggiamenti civili San Salvatore, l’Associazione Is Curridoris, l’Associazione Santu Srabadoeddu e l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo contribuiscono a garantire la ricchezza e la complessità dell’evento.
Il programma del 2025 si dispiega come un rituale preciso, scandito da momenti di profonda devozione e spettacolarità.

Il 29 agosto, con l’alba, le donne di Cabras danno inizio alla processione di Santu Srabadoeddu, trasportando a piedi la piccola statuetta attraverso un percorso che collega la città al villaggio di San Salvatore – un atto di fede e dedizione che rafforza il legame tra la comunità e il suo protettore.
La celebrazione liturgica nell’Ipogeo e la successiva processione eucaristica del 4 settembre segnano il fulcro spirituale della festa, un momento di raccoglimento e preghiera che coinvolge l’intera comunità.

Ma è il 6 settembre a concentrare l’attenzione, giorno della Corsa degli Scalzi: un’esperienza emotivamente intensa e visivamente impattante.

All’alba, circa novecento devoti, avvolti in abiti bianchi e a piedi nudi, scorteranno il simulacro del Santissimo Salvatore lungo i sentieri impervi che conducono al villaggio, un percorso simbolico di purificazione e offerta.

Questo atto coraggioso, tramandato di generazione in generazione, testimonia la profonda fede e il rispetto per le tradizioni locali.

Il 7 settembre, la festa culmina con il ritorno del simulacro a Cabras, nuovamente accompagnato dagli scalzi, un fiume umano che scorre tra le colline.
L’8 settembre, con il rientro solenne della statuetta di Santu Srabadoeddu, i festeggiamenti giungono al termine, lasciando un’eredità di fede, comunità e identità.
“I festeggiamenti in onore di San Salvatore e la Corsa degli Scalzi rappresentano il cuore pulsante della nostra comunità, un momento di profonda comunione attorno alle nostre radici storiche e religiose,” afferma il sindaco Andrea Abis.

“È un’occasione unica per rinsaldare i legami tra le persone, onorare le generazioni passate e celebrare ciò che ci rende unici.
“Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, sottolinea come questa festa sia molto più di un semplice evento religioso.
“È l’espressione autentica di una comunità, un legame tangibile con il nostro passato, un’occasione per celebrare la nostra identità e per tramandare un patrimonio immateriale di inestimabile valore.

La Corsa degli Scalzi, in particolare, incarna la forza e la resilienza del popolo cabrarese, un popolo che sa custodire le proprie tradizioni con orgoglio e devozione.

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