Il documentario “Il Re Cantore” illumina il percorso straordinario di Francesco Demuro, tenore sardo la cui voce ha incantato il mondo.
Dalle prime, timide esibizioni tra le piazze e i gruppi folk di Porto Torres, a Sassari, fino all’apice del riconoscimento internazionale con il prestigioso International Opera Awards, la sua storia è un affascinante intreccio di talento, dedizione e resilienza.
Il film, diretto da Pietro Mereu, non si limita a ripercorrere i traguardi artistici – La Scala, il Met di New York, l’Arena di Verona, l’Opéra de Paris – ma si propone di svelare l’uomo dietro la voce, l’evoluzione di un ragazzo cresciuto in Sardegna che ha conquistato i più importanti teatri del mondo, interpretando ruoli iconici in opere come “La Traviata”, “La Bohème”, “Turandot” e “Luisa Miller”.
Le riprese, iniziate a Sassari con un’emozionante debutto nel ruolo di Pinkerton in “Madama Butterfly”, proseguiranno tra i luoghi simbolo della sua crescita, dalla costa oroseina alle città della penisola, per poi giungere a documentare la sua attività internazionale.
“Il Re Cantore” è un viaggio intimo, una confessione artistica che, come afferma lo stesso Demuro, mostra “la mia storia, nuda e sincera”.
Attraverso interviste, testimonianze inedite, frammenti di vita privata e performance sul palco, il documentario offre uno sguardo privilegiato sulla formazione di un talento che ha saputo coniugare la tradizione popolare sarda con la maestria del belcanto.
Il titolo scelto, “Il Re Cantore”, è un omaggio al doppio universo che ha plasmato il percorso di Demuro.
La “Re” richiama la nota musicale predominante nel canto a chitarra, la culla della sua arte giovanile, mentre il termine “Re” evoca un titolo nobiliare, simboleggiando il dominio e il riconoscimento che il tenore sardo ha acquisito nel panorama lirico mondiale, elevandosi a figura di spicco.
Prodotto da Piano B Produzioni, con il sostegno della Regione Sardegna e del Ministero della Cultura, il documentario è in programma per l’uscita nelle sale nel 2026, con l’ambizioso obiettivo di essere presentato in anteprima in un importante festival internazionale, contribuendo a diffondere la sua storia e la bellezza del patrimonio musicale sardo nel mondo.
Il film non vuole solo celebrare una carriera, ma anche ispirare e testimoniare il potere trasformativo dell’arte e la forza del talento radicato nella propria terra.