La Fondazione Mont’e Prama si configura sempre più come un ponte culturale tra la Sardegna e il mondo, un’ambasciatrice di un patrimonio inestimabile che affonda le sue radici in millenni di storia.
L’accordo siglato con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) rappresenta un punto di svolta cruciale, riconoscendo il valore intrinseco del lavoro svolto e aprendo a nuove, ambiziose prospettive di collaborazione.
L’incontro tra il Presidente Anthony Muroni e figure apicali del MAECI, come l’Ambasciatore Antonio De Pedys, Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, e Paolo Andrea Bartorelli, capo dell’Ufficio UNESCO e Organizzazioni Internazionali e Culturali, ha gettato le basi per un protocollo di intesa che strutturerà e supporterà le iniziative internazionali della Fondazione.
Questo accordo non è un mero atto formale, ma un catalizzatore per un’azione concertata, un quadro di riferimento per massimizzare l’impatto delle attività, che spaziano dalle esperienze consolidate negli Stati Uniti e in Spagna, fino alle recenti collaborazioni per l’Expo di Osaka e ai futuri progetti in Nuova Zelanda e Cina.
Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha espresso un vivo apprezzamento per l’impegno costante della Fondazione, sottolineando l’importanza di tale promozione culturale nel panorama internazionale.
Questo riconoscimento non si limita a celebrare i successi passati, ma proietta la Fondazione in una dimensione di crescita e sviluppo.
L’azione della Fondazione Mont’e Prama, infatti, trascende la semplice divulgazione di reperti archeologici.
Essa si propone di narrare una storia complessa e affascinante, di creare un dialogo transculturale che coinvolga il pubblico globale.
I Giganti di Mont’e Prama, con il loro alone di mistero e la loro maestosa imponenza, diventano simboli di un’identità sarda ricca di sfumature, un tassello fondamentale per comprendere le radici dell’Italia e del Mediterraneo.
L’accordo con il MAECI rappresenta un investimento nel futuro, un’opportunità per elevare il patrimonio culturale sardo a strumento di diplomazia culturale, per rafforzare il soft power italiano e per costruire ponti di comprensione e amicizia tra i popoli.
Questa partnership istituzionale non solo legittima il lavoro svolto finora, ma fornisce alla Fondazione gli strumenti e le risorse necessarie per ampliare il proprio raggio d’azione e per portare la voce della Sardegna, e la sua storia millenaria, sui palcoscenici globali, con un sostegno istituzionale rinnovato e fondamentale.
L’iniziativa si pone come esempio virtuoso di come la cultura possa essere un motore di sviluppo economico e sociale, un veicolo per la promozione di valori condivisi e per la costruzione di un futuro più prospero e pacifico.








