domenica 12 Ottobre 2025
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Cagliari

Moon Arts Film Festival: Celebrazione di cinema breve e nuovi talenti.

La quinta edizione del Moon Arts Film Festival, culminata con una vibrante cerimonia finale a Quartu, ha celebrato la ricchezza e la diversità del cinema breve e della videografia contemporanea.
L’evento, un punto di riferimento per la promozione di voci emergenti e di opere innovative, ha visto l’assegnazione di numerosi riconoscimenti, testimoniando un panorama artistico in continua evoluzione.
Il prestigioso Best Short Film è andato a “A Dark Tale” di Vincenzo Lamagna, opera che ha saputo catturare l’attenzione della giuria con la sua forza narrativa e la sua originale interpretazione del genere.
Parallelamente, “Run Trip Life” di Karim Galici si è distinto nella categoria documentario, offrendo uno sguardo profondo e commovente su tematiche sociali complesse.
Un momento particolarmente toccante è stato l’assegnazione del Wassim Al Kayim HumanityAward a “La Lixeira – La dignità degli invisibili” di Guido Galante e Antonio Notarangelo.

Questo riconoscimento, di particolare significato, sottolinea l’impegno del festival verso opere che affrontano tematiche umanitarie con sensibilità e coraggio, offrendo una piattaforma per dare voce a chi spesso rimane marginalizzato.

L’opera, con la sua potente narrazione, si è dimostrata un vero e proprio atto di resilienza e un invito alla riflessione sulla condizione umana.
Il mondo dei videoclip ha visto trionfare “Dormi Samir” (Vorianova), diretto da Damiano Impiccichè, un’opera visiva e musicale che ha saputo creare un’esperienza immersiva e suggestiva.
Il Premio del Pubblico, assegnato a “Il binario morto” di Antonio Maciocco, conferma l’importanza del legame diretto con il pubblico, sottolineando la capacità dell’opera di suscitare emozioni e connessioni profonde.

Arianna Usai, con “La Cruz de Elisa”, si è guadagnata il riconoscimento come miglior regista donna, distinguendosi anche per la cura del sound design, un elemento cruciale nell’immersività dell’opera, e condividendo il premio come miglior attrice con Mariona Pagès, a testimonianza di un’interpretazione intensa e memorabile.
Ali Fard, con “The Scapegoat”, ha ricevuto il premio come miglior regista uomo, confermando la sua abilità nel dirigere storie complesse e coinvolgenti.

La categoria documentaristica ha visto Sabrina Paravicini per “B33” e Roberto Pili per “Profondo Nero” condividere il riconoscimento, celebrando la potenza del linguaggio documentario nel raccontare storie significative e nell’esplorare tematiche cruciali.
Un occhio di riguardo è stato dedicato ai nuovi talenti, con Michela Cidu e Simone Giancaspero premiati come migliori esordi alla regia, a testimonianza dell’importanza di sostenere le nuove generazioni di filmmaker.

Fabrizio Vona si è distinto come miglior attore, mentre Kim Jackson, in un riconoscimento condiviso, ha brillato per la sua interpretazione, affiancata da Sabina Zicconie Fiorenzo Mattu per una performance di duo particolarmente intensa.
Il festival ha celebrato anche l’eccellenza tecnica, con “The Reach” di Luca Caserta premiato per la migliore fotografia, “Cats” di Danilo Stanimirović per il montaggio, “SayTheir Names” di David Reibman per il film sperimentale e la colonna sonora, e “Niccioleta, storie sopra e sotto la terra” di Irene Paoletti per la sceneggiatura.
Infine, la giuria ha voluto riconoscere il valore di numerose opere attraverso menzioni d’onore, a testimonianza dell’alto livello qualitativo complessivo del concorso, premiando artisti come Federico Cadamuro, Gian Paolo Vallati, Scott William Winters, Carmelo Bacchetta, Giulia Fo, Marina Cabras, Marco Altea, Davide Lai, MaryamKhodabakhsh e Ni Ma Tabandeh, consolidando il Moon Arts Film Festival come vetrina di talento e innovazione nel panorama cinematografico internazionale.

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