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mercoledì 5 Novembre 2025

Otello: Un Abisso di Silenzi e una Rilettura Shock con Lella Costa

Otello: Un Abisso di Parole e un’Eredità di SilenziIl Teatro Massimo di Cagliari accoglie, il 10 e l’11 novembre, una rielaborazione intensa e profondamente attuale de *Otello* di Shakespeare, interpretata dalla straordinaria Lella Costa sotto la direzione artistica di Gabriele Vacis e con le evocative scenografie di Roberto Tarasco.

Questo appuntamento inaugurale della rassegna “Pezzi Unici” del Cedac non è una semplice riproposizione di un classico, ma un’immersione viscerale nei meandri di un femminicidio, un’esplorazione delle dinamiche di potere, dell’invidia, e della manipolazione che conducono alla tragedia.
Costa, figura poliedrica dell’arte contemporanea, autrice e interprete di spicco, non si limita a dare voce ai personaggi.

Essa li incarna, li anima, trasformando il palco in un palcoscenico dell’animo umano.
La scenografia, ispirata alla Venezia della Serenissima, con i suoi fasti e le sue ombre, si evolve in un paesaggio interiore, uno spazio simbolico dove si consuma un atto violento, un abisso di silenzio che segue l’urlo della passione e del tradimento.
Venticinque anni dopo il successo di *Precise Parole*, questa nuova versione di *Otello* conserva una potenza comunicativa sorprendente, risuonando con le ansie e le ferite del nostro tempo.

Non si tratta solo di una storia d’amore tragica, ma di un archetipo universale: l’estraneo, il diverso, colui che si confronta con una cultura e un linguaggio che non gli appartengono, e che, nel tentativo di integrarsi, di esprimere il proprio affetto, si scontra con pregiudizi e sospetti.

La narrazione si concentra sulla figura di Desdemona, vittima innocente di una spirale di invidia e manipolazione.
Costa rivela come, nell’ultima scena, Desdemona sia consapevole del destino che l’attende, quasi percepisca già la perdita dell’amore e la fragilità della sua esistenza.
La sua immobilità, il suo “intorpidimento” riflettono la condizione di molte donne vittime di violenza, quelle che, nel momento di massima sofferenza, non cercano vendetta, ma si ritirano in un silenzio assordante, intrappolate in un flusso di coscienza finale.

È l’ultima voce di una vita spezzata, l’ultimo sguardo rivolto a un mondo che non le appartiene più.

Parallelamente a questa intensa rilettura di Shakespeare, Costa propone *La Fata*, un’opera teatrale e musicale che esplora il concetto di “fata” nelle sue molteplici declinazioni.

Un viaggio attraverso la Fata Turchina di Collodi, le figure fatate dei classici e dei film di Disney, fino a giungere a Morgana, con un commovente omaggio alla memoria di Michela Murgia.
Un’esplorazione che, come un eco lontano, rimanda alla fragilità e alla bellezza dell’esistenza, contrastando l’oscurità che avvolge la tragedia otelliana.

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