Renato Copparoni: L’Arte della Parata, un Rigore e una Carriera Segnata dalla ModestiaLa figura di Renato Copparoni, portiere sardo di rara intelligenza tattica e talento naturale, emerge con nuova luce grazie al libro che ne racconta la vita e la carriera. Un racconto intriso di passione, aneddoti e dettagli inediti, firmato da Umberto Oppus e Mario Fadda, che svela un percorso professionale costellato di potenzialità inespresse, ma sempre caratterizzato da un’umiltà disarmante.Il fulcro del racconto è l’episodio che ha consacrato Copparoni nella memoria collettiva: il rigore parato a Diego Armando Maradona, il 2 marzo 1986. Un primato, il primo in Europa, che testimonia la sua capacità di lettura del gioco e la sua reattività felina. Copparoni, allora guardiano del Torino, non si lasciò intimidire dalla presenza del “Pibe de Oro”, ma anticipò la sua mossa, sfruttando un leggero spostamento laterale per intercettare il tiro. Un gesto tecnico che va oltre la semplice parata, rivelando una profonda comprensione dell’avversario e un controllo impeccabile del proprio corpo.Ma la storia di Copparoni è molto più ampia di un singolo rigore. È il racconto di un ragazzo che, a soli diciassette anni, si è ritrovato a fare da secondo ad Albertosi, nel periodo d’oro dello scudetto, un’esperienza che lo ha temprato e gli ha insegnato i valori della disciplina e del sacrificio. Un’occasione mancata per esprimere appieno il suo talento, un percorso interrotto troppo presto, forse a causa di scelte non sempre fortunate o di un contesto sportivo che non ha saputo valorizzarlo come meritava.L’aneddoto della difficoltà incontrata all’ingresso alla Pinetta, il quartier generale del Torino, dove un addetto, non riconoscendolo, lo scambiò per un tifoso e cercò di allontanarlo, è emblematico della sua figura: un talento puro, privo di presunzione, che si è sempre mosso con discrezione e rispetto. L’intervento di Martiradonna, che ne garantì l’identità, sigla il suo ingresso in un mondo di campioni.Il libro non si limita a ripercorrere la sua carriera, che lo ha visto militante in Cagliari, Torino e Verona, ma offre uno spaccato sulla cultura calcistica degli anni ’80, attraverso le parole dei suoi compagni di squadra: Riva, che lo accolse con un gesto di affabilità inaspettata, Zaccarelli, che provocò il rigore salvato da Copparoni, Graziani, che celebrò una doppietta grazie al fil’e ferru portato dalla Sardegna.Le testimonianze di Peruzzi, Marchegiani e Pecci arricchiscono il racconto, offrendo ulteriori spunti di riflessione sulla sua personalità e le sue qualità atletiche. Copparoni, un parata non solo con i guanti, ma con l’intelligenza, l’umiltà e la passione per il calcio, una storia che merita di essere riscoperta e celebrata. Un ritratto vivido di un campione sardo, troppo spesso dimenticato, ma capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Renato Copparoni: Il Rigore che Infranse il Sogno di Maradona
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