Un Canto di Speranza: Rotte Sonore a Cagliari tra Solidarietà e ArmoniaIl sipario si alza non solo su un concerto, ma su un atto di testimonianza.
In un contesto globale segnato da profonda sofferenza, le artiste e gli artisti del teatro lirico di Cagliari hanno scelto di far risuonare la loro voce, una voce musicale che si fa eco alla solidarietà verso il popolo palestinese.
In apertura di Rotte Sonore, un comunicato stampa, letto direttamente dal palco del teatro Carmen Melis, ha dedicato l’intera rassegna alle innumerevoli vite spezzate, un tributo commovente a famiglie intere, donne, uomini e bambini, vittime di una realtà dilaniata dalla violenza.
L’intento è chiaro: utilizzare la potenza evocativa della musica per restituire dignità, per affermare il diritto inalienabile di ogni essere umano a una vita pacifica e sicura.
La musica, in questo contesto, trascende il semplice intrattenimento, elevandosi a forma di espressione artistica profondamente impegnata.
Le note si trasformano in preghiere, in richiami a opere cinematografiche e musicali che hanno segnato la storia culturale del Novecento, tessendo un arazzo sonoro intriso di emozioni.
A dirigere Orchestra e Coro del Lirico, in un debutto cagliaritano carico di significato, è il direttore israeliano Nir Kabaretti.
La sua presenza, in un momento storico delicato, conferisce al concerto una risonanza particolare.
Kabaretti, introducendo l’Agnus Dei di Barber, fa riferimento a Leonard Bernstein, esprimendo una filosofia che si traduce in azione: rispondere alla violenza con la creazione di musica di rara bellezza, devozione e intensità.
Il celebre Adagio per Archi, rielaborato in versione corale, si configura così come un potente inno alla pace, un grido di speranza che si leva al di sopra delle divisioni.
Il concerto si apre con l’esuberanza di “Un americano a Parigi”, un’opera che mette in risalto la virtuosismo dell’orchestra.
Il programma prosegue con la suggestiva “The Promise of Living”, tratta dall’opera “The Tender Land” di Aaron Copland, dove l’armoniosa fusione tra orchestra e coro amplifica l’impatto emotivo della musica.
Il finale, avvolto nell’atmosfera del musical, culmina con i ritmi incalzanti e le melodie seducenti della suite orchestrale “Symphonic Dances” tratta dal celebre “West Side Story” di Leonard Bernstein.
Il pubblico, profondamente toccato da un’esperienza artistica così intensa e carica di significato, risponde con un’ovazione sentita, un segno tangibile di quanto la musica possa essere capace di congiungere le persone e di alimentare la speranza in un futuro migliore, dove la violenza possa essere finalmente silenziata dalla forza universale dell’armonia.
Un concerto che non si limita a intrattenere, ma che invita alla riflessione e all’azione, un atto di resistenza artistica volto a promuovere la pace e la solidarietà umana.







