A San Teodoro, l’aria vibra di un’attesa palpabile.
Si appresta a celebrare la decima edizione del San Teodoro Jazz Festival, un evento che, dal 2016, ha saputo intessere un legame profondo con il borgo gallurese e con un pubblico sempre più vasto ed esigente.
Dal 1° al 6 settembre, il paesaggio mozzafiato della Gallura si trasformerà in un palcoscenico diffuso, un mosaico sonoro che investirà spiagge dorate, piazze vivaci, intimi locali e luoghi di significato culturale per la comunità locale.
Il festival, sotto la direzione artistica del clarinettista Matteo Pastorino, si presenta come un’esperienza immersiva nel mondo del jazz, un crogiolo di tradizione e innovazione.
Il programma riflette questa visione: sei giorni intensi scanditi da concerti di altissimo livello, sessioni improvvisate e spontanee, laboratori creativi per i più piccoli, mostre d’arte che dialogano con la musica, incontri stimolanti e momenti di condivisione autentica, incarnando lo spirito unico del San Teodoro Jazz.
Quest’anno, il cartellone artistico promette emozioni intense con la presenza di figure di spicco del panorama jazzistico internazionale, come Kurt Rosenwinkel, Dayna Stephens e Paloma Pradal, affiancati da talenti emergenti e dalla vibrante energia di Carol Mello.
Un occhio di riguardo è dedicato alla nuova generazione, con il debutto del STJ Contest, un trampolino di lancio per giovani promesse.
Il laboratorio “Musichiamo?” offre ai bambini l’opportunità di avvicinarsi alla musica in modo ludico e partecipativo, mentre le mostre di URBURNERS e Gianluca Vassallo arricchiscono l’esperienza sensoriale del festival.
Ripercorrendo i primi anni, Pastorino riflette con emozione: “Sembra ieri che tutto ebbe inizio.
Oggi, dieci anni dopo, possiamo constatare la forza di un’idea che ha saputo trasformarsi in un progetto vivo, partecipativo e in continua evoluzione.
“San Teodoro Jazz compie dieci anni non come una semplice ricorrenza, ma come un simbolo di radicamento e di crescita.
È la testimonianza di un progetto che ha saputo intrecciarsi con il tessuto sociale e culturale del territorio, portando la musica jazz nelle sue diverse sfaccettature: l’improvvisazione, la sperimentazione, il dialogo tra generazioni e culture.
La visione artistica che ha guidato il festival fin dalla sua nascita è chiara: dare voce alla musica autentica, alla ricerca, all’audacia creativa.
Un impegno costante nel sostenere i giovani talenti, promuovendo sia i musicisti locali che i grandi nomi internazionali capaci di instaurare un dialogo profondo con la realtà unica di San Teodoro.
“San Teodoro è diventato un punto d’incontro,” afferma Pastorino, “un luogo di scambio e di ispirazione per musicisti, appassionati e per chiunque viva la musica come passione, professione o esperienza collettiva.
” Un crocevia di storie, di suoni e di emozioni, dove il jazz si fonde con l’anima della Gallura, creando un’esperienza indimenticabile.