Un’eco di Sardegna: Viaggio onirico tra le parole di Sergio AtzeniIl 43° Festival La Notte dei Poeti accoglie un evento di rara suggestione: “Un viaggio in una Cagliari fantasmagorica”, produzione 369gradi, ispirato ai sogni e alle visioni di Sergio Atzeni.
La prima nazionale si svolgerà il 12 luglio alle ore 20 nell’area archeologica di Nora, un luogo carico di storia che amplifica il carattere evocativo dello spettacolo.
Un’anteprima emozionante aprirà il sipario l’11 luglio alle 21:30 al Nuraghe Albucciu di Arzachena, in collaborazione con Deamater, mentre il 13 luglio alle 21:30 lo spettacolo approderà a Lo Quarter di Alghero, sempre nell’ambito di Cedac.
Al centro di questo progetto, l’attore Valerio Aprea, figura poliedrica capace di navigare con maestria tra le profondità delle tragedie classiche e le dinamiche del teatro contemporaneo, e volto noto del cinema, grazie a successi come “Boris” e “Smetto quando voglio” e alla sua partecipazione a “Propaganda Live”.
Aprea darà voce a un’antologia di racconti tratti dall’opera di Atzeni: “Delirio Maschile”, “Storia di un boxeur”, “Storia di una monaca” e “Destino Questurino”, un omaggio commovente a un autore scomparso trent’anni fa, autore di capolavori come “L’Apologo del giudice bandito” e “Passavamo sulla terra leggeri”.
Aprea descrive lo stile di Atzeni come “una scrittura incredibile, piena di furia creatrice, funambolica, anarchica”, un flusso di coscienza che scuote e provoca.
L’attore, forte di una pluridecennale esperienza a fianco di Mattia Torre e Makkox, sottolinea come Atzeni trascenda il teatro, elevandosi a una dimensione letteraria intensa e a tratti selvaggia, capace di una trasgressione verbale potente e scomoda.
Lo spettacolo non è un semplice reading, ma una vera e propria immersione in un paesaggio interiore, una Cagliari trasfigurata che ricorda le atmosfere distopiche di Philip K.
Dick e l’umorismo surreale di Douglas Adams, in particolare nel racconto “Delirio Maschile”, mentre in altre sezioni lo spettacolo si apre a suggestioni esotiche e a un’ampia gamma di emozioni.
Per Valerio Aprea, questo ritorno in Sardegna rappresenta un’occasione speciale.
Ricorda di aver provato un profondo “richiamo ancestrale” fin dal suo primo viaggio sull’isola nel 1996.
Nonostante non conosca a fondo Cagliari, Aprea è affascinato dalla sua capacità di essere reinventata attraverso la penna di Atzeni.
Con umiltà, l’attore si affida al giudizio del pubblico per valutare se la sua interpretazione sia quella giusta per restituire la complessità e la bellezza di questa visione unica.
Si tratta di un incontro tra due voci potenti, un viaggio nell’anima di una Sardegna letteraria e poetica.