Un Viaggio nel Tempo: La Penisola del Sinis, Crocevia di Civiltà e Innovazione ArcheologicaIl recente Festival dell’Archeologia, promosso dalla Fondazione Mont’e Prama presso il Museo Civico di Cabras, ha rappresentato un vibrante omaggio al patrimonio archeologico della penisola del Sinis e alla complessa storia della Sardegna nuragica. L’evento, caratterizzato da un’affluenza crescente e un interesse sempre più vivo da parte del pubblico, ha sancito il successo di un approccio partecipativo e collaborativo, che vede comunità locale, istituzioni e ricercatori impegnati in un percorso condiviso.Il modello adottato dalla Fondazione, come evidenziato dal presidente Anthony Muroni, si fonda sulla creazione di una rete sinergica, dove ogni attore contribuisce attivamente alla valorizzazione del territorio. Questo approccio, che ha prodotto risultati significativi e incoraggianti, proietta verso un futuro di approfondimenti e scoperte. Il successo non risiede solo nella quantità di informazioni emerse, ma soprattutto nella capacità di coinvolgere attivamente la comunità, creando un senso di appartenenza e responsabilità verso il proprio passato.La prima parte del Festival ha offerto una panoramica illuminante sui legami che hanno unito la Sardegna nuragica con l’Egeo e il Mediterraneo orientale. Interventi di Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Carlo Tronchetti e Anna Paola Delogu hanno ricostruito un quadro dinamico degli scambi culturali ed economici, rivelando la posizione strategica dell’isola nel contesto protostorico. Questo intreccio di influenze ha contribuito a plasmare l’identità sarda, lasciando tracce tangibili nel suo patrimonio materiale e immateriale.L’attenzione si è poi focalizzata sulle recenti indagini archeologiche condotte nella laguna di Cabras, presentate da Rita Auriemma, Piergiorgio Spanu e Maria Mureddu. I risultati hanno offerto nuove prospettive sull’ambiente e sulle attività economiche che caratterizzavano la zona, rivelando un ecosistema ricco di risorse e un’economia basata sulla pesca e sulla salinatura. Parallelamente, le ricerche condotte nel nuraghe Cannevadosu, illustrate da Raimondo Zucca, Nicoletta Camedda e Maura Vargiu, hanno restituito elementi cruciali per comprendere l’organizzazione sociale e insediativa del territorio, offrendo uno sguardo inedito sulla vita quotidiana delle comunità nuragiche. L’imminente campagna di scavi, programmata per la stagione estiva, promette di aggiungere ulteriori tasselli a questo affascinante mosaico storico.La penisola del Sinis, con la sua storia millenaria, continua a riservare sorprese. Il contributo di Carla Del Vais ha offerto una prospettiva innovativa sull’evoluzione del paesaggio urbano e costiero, focalizzandosi sulle ricerche dell’Università di Cagliari dedicate alla città di Tharros. Questa analisi, che integra dati archeologici e ambientali, permette di ricostruire le trasformazioni che hanno segnato la città nel corso dei secoli, rivelando la sua complessa storia e il suo ruolo cruciale nel Mediterraneo antico.Il Festival dell’Archeologia si conclude con un evento di grande suggestione: il concerto “Morricone dirige Morricone”, che si terrà nelle evocative vestigia di Tharros. Questa performance, che vedrà l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Andrea Morricone e il Coro G.P. da Palestrina di Cabras, omaggerà le immortali colonne sonore del maestro Ennio Morricone, creando un’esperienza emozionante e indimenticabile. Successivamente, la rassegna si sposterà nella Peschiera di Mar’e Pontis, dove un ricco programma di presentazioni, dialoghi e performance animerà le giornate successive, consolidando il Festival come un punto di riferimento imprescindibile per gli appassionati di archeologia e storia. La strategia di valorizzazione del patrimonio, volta a sensibilizzare le nuove generazioni, si proietta verso il futuro con ambizione e consapevolezza del valore inestimabile del passato.
Sinis: Viaggio nel Tempo tra Archeologia e Cultura Nuragica
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