Il Museo Archeologico Nazionale di Nuoro inaugura una rivoluzionaria esperienza di divulgazione scientifica, riportando in vita Sisaia, la donna pre-nuragica la cui sepoltura fu rinvenuta nella valle di Lanaitho oltre 3.800 anni or sono.
Questo progetto innovativo va oltre la semplice esposizione di reperti; mira a creare un dialogo dinamico e coinvolgente tra il pubblico e il patrimonio archeologico sardo.
Al centro di questa iniziativa si colloca un chatbot interattivo, un’entità digitale dotata di intelligenza artificiale avanzata, frutto della collaborazione con Inoke.
Sisaia, personificata come una giovane fanciulla, fungerà da guida virtuale, fornendo informazioni accurate e accessibili sull’archeologia e la paleontologia della Sardegna, con particolare riferimento ai materiali conservati nel Museo di Nuoro.
La scelta di affidarsi a una tecnologia all’avanguardia non è casuale.
Il Museo, consapevole dell’importanza di garantire la massima affidabilità delle informazioni fornite, ha stabilito una partnership con l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (IIP), assicurando che Sisaia attinga esclusivamente da fonti scientifiche rigorosamente selezionate e validate.
Ma l’esperienza non si limita alla sola interazione testuale.
Il progetto prevede anche l’integrazione di contenuti video che daranno vita a Sisaia, trasformandola da semplice fonte di informazioni a narratrice di storie antiche.
Per il pubblico più giovane, Sisaia assume le sembianze di un personaggio animato, una fanciulla che si muove nel paesaggio della valle di Lanaitho, immersa nella fauna e nella flora dell’epoca pre-nuragica, offrendo un’esperienza di apprendimento ludica e coinvolgente.
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio processo di apertura e rinnovamento del Museo, che aspira a diventare un centro di apprendimento attivo e partecipato, capace di raccontare la storia di un territorio e di promuovere la conoscenza del suo patrimonio culturale.
A questo proposito, in collaborazione con Bam! Strategie Culturali, è stata promossa una “maratona creativa” denominata Nova, che ha coinvolto quindici volontari provenienti da tutta la Sardegna, impegnati nella definizione di una nuova identità visiva e comunicativa per il Museo.
I risultati di questo lavoro collettivo, che mira a definire un profilo più contemporaneo e accessibile, saranno presentati al pubblico domenica 26 ottobre, offrendo un’anteprima delle nuove strategie di comunicazione e valorizzazione del patrimonio sardo.
L’obiettivo è quello di trasformare il Museo in un ponte tra il passato remoto e il presente, un luogo di incontro e di scoperta per tutti.







