L’arte di costruire un’esperienza culturale di respiro internazionale: riflessioni di Tiziana Rocca.Tiziana Rocca, direttrice artistica di Taormina Film Festival, Filming Italy Sardegna e Filming Italy Los Angeles, incarna una visione professionale che trascende le convenzioni. Piuttosto che concentrarsi su valutazioni personali, la sua priorità è affermarsi come punto di riferimento per i talenti internazionali desiderosi di operare in Italia, un obiettivo perseguito con dedizione e risultati concreti, maturati anche attraverso un percorso professionale costruito in gran parte in autonomia. La sua carriera, costellata di successi, è un esempio di come la competenza e l’impegno possano superare pregiudizi e stereotipi, seppur ancora persistenti.Rocca, una donna di fede cattolica, sottolinea con forza il desiderio di essere giudicata unicamente per la qualità del suo lavoro, evidenziando come, in alcuni contesti, l’affermazione professionale femminile possa incontrare resistenze legate a dinamiche sociali e culturali ancora troppo radicate. La sua visione è inclusiva: crede nella possibilità di coesistere e prosperare, rifiutando la competizione distruttiva e abbracciando l’idea di uno spazio condiviso in cui ognuno possa valorizzare il proprio talento. Questa filosofia si traduce in un impegno costante, in ore di lavoro dedicate a costruire eventi di successo.Ma cosa definisce un festival cinematografico di successo? Per Rocca, la chiave risiede in una strategia olistica. Ripartendo dal Taormina Film Festival, l’obiettivo primario è stato duplice: riempire le platee e attrarre un pubblico giovane, risvegliando un interesse che sembrava sopito. Parallelamente, era fondamentale coinvolgere attivamente il territorio circostante, stabilendo un dialogo costruttivo con alberghi, ristoranti e negozi, trasformando il festival in un motore di sviluppo economico e sociale. L’importanza del “crescendo” nella programmazione è cruciale: una sequenza di eventi calibrata per creare un’esperienza coinvolgente e memorabile, dalla scelta dell’apertura con un’icona come Michael Douglas, alla giornata di transizione con Catherine Deneuve, fino all’apice con la presenza di Martin Scorsese, culminando con la chiusura all’insegna del prestigio e dell’eleganza con Monica Bellucci e Tim Burton.Oltre alla programmazione, altri fattori giocano un ruolo determinante. Il successo di un festival è inestricabilmente legato alla risonanza che ne deriva, con film e talenti che si alimentano a vicenda, generando un circolo virtuoso di visibilità e partecipazione. Gli sponsor e i partner sono indispensabili, soprattutto in contesti di risorse limitate, poiché contribuiscono a sostenere economicamente l’iniziativa. La comunicazione, l’attenzione alla stampa e alle televisioni, sono altrettanto vitali: un flusso costante di interviste, incontri e immagini contribuisce a diffondere l’immagine del festival e ad amplificarne l’impatto.Guardando al futuro, l’internazionalizzazione rappresenta per Rocca una priorità strategica. L’ambizione è quella di creare contenuti che trascendano i confini nazionali, raggiungendo un pubblico globale e posizionando l’Italia come un hub culturale di rilevanza internazionale. La sua formazione come comunicatrice si rivela un asset prezioso in questo percorso, guidando le scelte strategiche e rafforzando l’immagine del festival a livello globale.Rifiutando l’etichetta di “marketing guru”, affibiatagli dalla rivista Variety, Rocca si definisce una manager culturale e direttrice di festival all’altezza dei suoi colleghi, un riconoscimento meritato attraverso un lavoro costante e proficuo. La sua visione abbraccia ogni aspetto dell’organizzazione, dalla programmazione alla produzione, consapevole che la gestione di un festival contemporaneo richiede un approccio a 360 gradi, attento a ogni dettaglio e proiettato verso l’innovazione.
Tiziana Rocca: L’arte di costruire un’esperienza culturale internazionale.
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