Tra l’eco di Berlinguer e il suono del presente: Riflessioni da un palco Creuza de MaIl Creuza de Ma Festival, con la sua atmosfera rarefatta tra il palco e l’orizzonte marino, si fa palcoscenico di un viaggio trasversale attraverso la memoria collettiva e l’attualità dissonante.
Massimo Zamboni, anima pulsante dei CCCP, dei CSI e figura chiave del panorama musicale italiano, offre un’esperienza composita: una performance che intreccia la colonna sonora del film “Arrivederci Berlinguer” con immagini proiettate, creando un’immersione emotiva nell’Italia del 1984, anno della scomparsa del leader comunista.
La presenza di un milione e mezzo di persone a Roma, l’onda di commozione che travolse il paese, non sono semplici dati storici ma elementi costitutivi di un’antropologia umana, una testimonianza di un sentimento collettivo profondo.
Zamboni riflette su come questo popolo, così visibile e determinato, incarni un’istanza di futuro, una voglia di continuità che sfida le narrazioni pessimiste del presente.
La sua musica, nata dall’impeto punk emiliano, si fa eco a quella mobilitazione, a quella partecipazione che sembra oggi quasi un’utopia.
Il passaggio dai CCCP a Berlinguer, a Pasolini, non è percepito come un salto arbitrario, ma come l’esplorazione di linguaggi espressivi diversi, ognuno capace di illuminare angoli oscuri dell’esperienza umana.
Zamboni, in sintonia con Giovanni Lindo Ferretti, si rifugia dalla griglia interpretativa dei telegiornali, spazi che riflettono una guerra perenne, un conflitto intrinseco alla condizione umana, esacerbato dall’impossibilità di interrompere questa spirale di violenza.
Ricorda le tematiche affrontate dai CCCP – partigiani, Juri, Jugoslavia, bombardamenti – e ne constata l’inquietante risonanza nel presente.
Dalla sua posizione di osservatore privilegiato sul palco, Zamboni coglie un mix generazionale inaspettato.
Giovani affollano gli spettacoli dei CCCP, travolti dall’energia liberatoria della musica, e partecipano ai suoi concerti, alla ricerca di una riflessione più profonda.
Questi segnali, per quanto piccoli, alimentano una speranza, la consapevolezza che il futuro appartiene a loro, e che la loro partecipazione attiva può innescare cambiamenti significativi.
L’attenzione si sposta sulla scena musicale contemporanea, con un giudizio impietoso rivolto alla trap e ai suoi simili.
La mancanza di un pensiero critico, l’eccessivo individualismo, la rappresentazione stereotipata del mondo, sono visti come sintomi di una società superficiale e disorientata.
In contrasto, Zamboni celebra la riscoperta di figure seminali come Nick Cave, Patti Smith, Einstürzende Neubauten, testimoniando una ricerca di autenticità e profondità che anima le nuove generazioni.
La loro musica, intrisa di poesia e impegno sociale, offre un patrimonio di conoscenza e ispirazione che può contribuire a formare un futuro più consapevole e umanitario.
Il Creuza de Ma Festival, dunque, si rivela non solo un evento musicale, ma un laboratorio di memorie, un punto di incontro tra generazioni, un invito a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro, a cogliere i segnali di speranza che emergono dalle pieghe di un mondo sempre più complesso e incerto.