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sabato 8 Novembre 2025

Cerasuolo d’Abruzzo: Viaggio Sensoriale tra Abruzzo e Sardegna

Cerasuolo d’Abruzzo: un Viaggio Sensoriale tra Abruzzo e Sardegna, tra Tradizione e InnovazioneUn’esperienza esclusiva, un assaggio anteprima del Cerasuolo d’Abruzzo Doc Baldovino 2024, insignito del prestigioso riconoscimento “La Guida dei Vini d’Italia” del Gambero Rosso, ha recentemente illuminato Cagliari.

L’evento, orchestrato da cucina.

eat, il bottega-bistrot di Alessandra Meddi, ha fuso la raffinatezza della cucina sarda contemporanea con l’autenticità del vitigno abruzzese, in un dialogo gastronomico inedito.
Lo chef Gianmarco Gessa ha concepito un abbinamento gastronomico audace: fregula sarda con muggine, unita a una vellutata crema di zucca e aglio nero.
Questa combinazione ha mirato a esaltare le caratteristiche peculiari del Cerasuolo.
Il vino, dal colore rubino intenso, si è rivelato fresco, minerale, con un profumo complesso che evocava ciliegia e fragola, arricchito da note agrumate e un finale amarognolo.

La sua struttura, armoniosamente bilanciata da una vivace acidità, si è progressivamente affinata al palato, lasciando una sensazione di eleganza e leggerezza.
Valentina Di Camillo, erede della quarta generazione di viticoltori alla guida della tenuta I Fauri, a Strada Corta, ha illustrato la filosofia aziendale.
L’azienda, incastonata tra le dolci colline attorno a Chieti e abbracciata dalle brezze che provengono dal Mar Adriatico, ha scelto di orientarsi verso la produzione biologica nel 2021, con un focus particolare sul Cerasuolo.

Questa scelta strategica non solo ha elevato la qualità del vino, ma ha anche mirato a valorizzare la sua identità, riscoprendo le radici profonde del vitigno e proiettandolo verso nuovi orizzonti, al di là dell’ombra del più noto Montepulciano.
L’abbinamento con la zucca, un prodotto stagionale per eccellenza, si è rivelato vincente.
La freschezza e l’acidità del Cerasuolo hanno esaltato la dolcezza aromatica della zucca, attenuando al contempo la grassezza del muggine, creando un equilibrio gustativo impeccabile.

Valentina Di Camillo ha sottolineato come il Cerasuolo d’Abruzzo incarni l’anima delle vigne abruzzesi, evocando sia le montagne che il mare.
“È un vino che sa di casa,” ha dichiarato, ricordando come il Cerasuolo fosse un elemento imprescindibile sulle tavole abruzzesi.
La sua storia è un racconto di passione, determinazione e profondo legame con la terra.

Nonostante le sfide poste da un settore tradizionalmente dominato dagli uomini, Valentina ha saputo trovare la propria strada, portando una visione innovativa e contemporanea all’azienda di famiglia.

Dopo una laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, la sua vera vocazione l’ha guidata verso l’enologia, un ritorno alle proprie radici e al patrimonio vitivinicolo abruzzese.

Il pensiero di Valentina si è poi rivolto alla bisnonna Concetta, figura chiave nella storia della tenuta.

Fu lei ad ispirare l’acquisto di un terreno a Francavilla al Mare, destinato alla coltivazione di Montepulciano, un’area rinomata per la produzione di fragole e pomodori.

Concetta intuì il potenziale di quel terreno sabbioso e povero, prevedendo che avrebbe generato uve di qualità eccezionale.

La sua intuizione si è rivelata profetica, contribuendo a plasmare il futuro dell’azienda e a celebrare il Cerasuolo come fiore all’occhiello della produzione abruzzese.

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